L’avvocato Casali farà un passo indietro? Vedremo. Intanto si infiamma il dibattito politico. Con una laconica ma precisa nota di una sola riga l’ex sindaco e neo parlamentare di Forza Italia Flavio Tosi ha fatto sapere che le dimissioni di Casali e Vanzo lui le aveva chieste venti giorni fa. Va comunque ricordato che nell’incontro del 9 novembre, il sindaco Tommasi aveva manifestato al presidente e ai due consiglieri indicati dall’amministrazione le forti perplessità circa le azioni intraprese a maggioranza dal Consiglio di amministrazione, lamentando la totale assenza di condivisione e informazione, con le notizie pervenute indirettamente o addirittura apprese attraverso gli organi di stampa. In quell’occasione il sindaco aveva ribadito di presentare una relazione dettagliata e documentata su quanto accaduto, oltre che un formale chiarimento sul significato degli indirizzi alle sei società partecipate e contenuti nella delibera del 20 ottobre, la stessa con la quale erano state revocate le principali deleghe del Consigliere delegato di designazione veronese, considerato che le spiegazioni rese non erano state esaustive e ancora ad oggi rimangono inevase. Assenza di rapporto di fiducia che il sindaco rileva anche nell’ulteriore nota di indirizzo trasmessa da presidente e vicepresidente il 15 novembre alle società partecipate con allegato l’estratto della delibera del C.d.A del 20 ottobrescorso, in cui venivano invitate a ‘prenderne atto’ e a rivolgersi al presidente e al consigliere delegato in caso di necessità. Ulteriore azione che disattendeva quanto richiesto nella lettera del 7 novembre dal sindaco. Per Traguardi la decisione del sindaco Tommasi è l’inevitabile conseguenza dell’inaccettabile linea di condotta tenuta dagli esponenti veronesi del CdA a seguito delle elezioni di giugno. “Invece di reagire alla decisione- dicono da Traguardi- di non ricorrere immediatamente allo spoil system mettendosi a disposizione della nuova amministrazione e della città, Casali e Vanzo hanno optato per una linea di scarsa trasparenza e collaborazione, intraprendendo iniziative non concordate contrarie all’interesse di Verona nonostante la città resti il principale azionista di Agsm-Aim…I pessimi risultati sono sotto gli occhi di tutti, e la reazione piccata alla richiesta di dimissioni da parte del Sindaco tradisce il timore di perdere ruoli e rendite di posizione considerati intoccabili’’.
Cgil-Cisl-Uil: Qui serve gestione trasparente
Tutte le sigle sindacali di Verona e Vicenza in una loro nota parlano di “ennesimo terremoto a porte chiuse’’. “Da mesi- dicono Francesca Tornieri, Giampaolo Veghini, Barbara Marchini, Giampaolo Zanni, Raffaele Consiglio e enrico Bianchi- assistiamo spesso attoniti alle lacune organizzative, alla mancanza di comunicazione e allo sfilacciamento generale che emergono in seno al gruppo dirigente sul caso Compago. Un’immagine poco edificante aggravata dall’assoluta mancanza di confronto con le Rsu aziendali e le organizzazioni sindacali da parte di tutte le parti in causa’. Cgil, Cisl e Uil pronti a sostenere una gestione trasparente e rispettosa dei lavoratori e delle relazioni sindacali.