Maurizio Battista
Ci sono Trento e Bolzano nel mirino di Agsm-Aim per business sulle rinnovabili e possibili aggregazioni: il presidente Federico Testa in un’intervista a “La Cronaca di Verona’’ elenca le priorità industriali della multiutility. Sviluppo di rinnovabili e pannelli solari sui tetti delle Fiere a Vicenza e a Verona.
La premessa fatta ai soci di Verona e Vicenza è molto chiara: o ci sono le condizioni per far lavorare Agsm-Aim o il mio mandato è a disposizione. Federico Testa, presidente della multiutility traccia un bilancio dopo il consiglio di amministrazione e l’assemblea con i sindaci Tommasi di Verona e Rucco di Vicenza, di fronte alle difficoltà di tenere la barra dritta su una rotta industriale in mezzo al polverone dell’affare Compago. E la rotta industriale guarda lungo l’asse del Brennero: da Trento con Dolmti Energia e Bolzano con Alperia e Mantova per una spinta forte sulle rinnovabili. E poi gli accordi con i Comuni per i pannelli fotovoltaici sui tetti degli edifici pubblici: dalla Fiera di Vicenza a Veronafiere, quando sarà concluso Vinitaly. E presto Ca’ del Bue diventerà un punto di rifornimento di biometano perché la prima linea che potrà servire i mezzi pubblici di Atv e Amia è già in fase di collaudo.
In questa intervista alla Cronaca di Verona il presidente Testa mette in fila progetti, priorità e messaggi. Presidente Testa che cosa ha detto ai soci di Verona e Vicenza? Soddisfatto o no?
“L’importante per me era trasferire ai soci che Agsm-Aim ha molte priorità da realizzare per i cittadini e le città di riferimento. Si deve quindi trovare il tempo e il modo di dedicare energie agli obiettivi e concentrarsi su questi. Le professionalità e le competenze ci sono, al di là di tutto bisogna concentrarsi e mettere la testa su ciò che vogliamo raggiungere e realizzare”.
Mettiamo in fila i progetti: da dove partire?
“Si deve investire nelle rinnovabili, cioè fotovoltaico ed eolico, sapendo che siamo presenti anche nell’idroelettrico. E dobbiamo essere consapevoli di che cosa ci aspetta negli anni futuri per il problema della siccità”.
Tema che preoccupa le province a più forte vocazione idroelettrica, come Trento e Bolzano, no?
“Esatto e proprio per questo queste due province così idroelettrico-dipendenti potrebbero avere problemi ed essere interessate e disponibili a ragionare insieme con noi su altre fonti rinnovabili. Questo può portare a nuove forme di business o anche ad aggregazioni lungo la linea del Brennero, compresa Mantova con la quale sviluppiamo tematiche ambientali”.
Energie rinnovabili significa pannelli fotovoltaici: avete chiesto disponibilità ai sindaci di Verona e Vicenza?
“Abbiamo avviato un ragionamento complessivo con i Comuni e presto partiremo con i pannelli solari sugli edifici pubblici come scuole, palasport e così via. Tra gli obiettivi ci sono i tetti della Fiera di Vcenza e quelli di Veronafiere”.
Ca’ del Bue diventerà mai una centrale di energia green?
“La prima linea per la fornitura di biometano è già in fase di collaudo, stiamo preparando la seconda. Puntiamo a riformire di biometano i bus di Atv e i mezzi di Amia, sarebbe un passo avanti contro l’inquinamento”.
Caso Compago: prossime mosse?
“La relazione dell’advisor Banca Intermonte ci ha dato un valore attuale di Compago inferiore a quello dello scorso anno quando si ipotizzava di acquistarne una parte. Noi abbiamo due strade ora: procedere con la fase di acquisto a valori adeguati e aggiornati, ma la percentuale è ancora da stabilire, oppure lasciar perdere ma vanno valutati i rischi di una rottura con Compago”.
Il giudice si è già espresso no?
“Sì il giudice di Venezia dice che il contratto cn Compago non esiste più però c’è sempre il rischio risarcitorio. Abbiamo chiesto ulteriori approfondimenti per poter decidere senza rischi e comunque si deve valutare il legame tra ciò che si va ad acquistare e la coerenza e la congruità dell’investimento per la nostra azienda. Quello che ho espresso ai soci è stato il rammarico per l’iniziativa del collegio sindacale che non ha avvisato il consiglio di amministrazione della decisione di depositare un ricorso ex articolo 2.409 nel quale si chiedeva addirittura un commissario per l’azienda, richiesta respinta dal giudice. Lealtà avrebbe voluto che il cda venisse informato”.