Battiti e FdI all’attacco. “Tommasi, questo è un vero disastro”
“Il sindaco si è piegato a logiche di partito per accapparrarsi le poltrone, ora è guerra”
“Il sindaco Tommasi non ha ancora capito qual è il suo ruolo di socio, proprietario di Agsm Aim. Siccome non ha capito e si è piegato alle logiche politiche di accaparrarsi posti ha avviato una guerra, le cui vittime certe sono l’azienda e i veronesi”.
Non ha dubbi, l’ex sindaco Federico Sboarina, che attacca duramente la condotta diell’attuale Amministrazione.
“Esito finale: un disastro
aziendale che ha già mandato gambe all’aria i benefici della fusione. Le ricadute saranno immediate con la multiutility ferma negli investimenti, gli istituti di credito guardano con diffidenza a questo momento di turbolenza, la credibilità di Gruppo da ricostruire in un mercato concorrenziale come quello dell’energia, che vive anche la crisi della guerra. Tutto questo perché il socio Comune non sa fare il proprio mestiere e entra nelle questioni amministrative, scatenando conflitti invece che risolverli.
Vorrei sapere cosa è successo in meno di due anni dal 20 giugno 2020, quando con Vicenza abbiamo firmato la fusione cominciata con il sindaco Pd Variati, a oggi. Semplice, a Verona è andata in scena la cattiva politica per spartire qualche carica, così si butta alle ortiche la fusione cercata per vent’anni che significa interesse comune fra Verona e Vicenza e non guerre contrapposte. La società oggi è il bene principale da tutelare non i giochetti di una città o dell’altra. Se non si capisce questo, si fa come il sindaco Tommasi che adesso deve prendersi le sue responsabilità che sono enormi. Mi fa piacere aver letto che due stimati professionisti veronesi, Maccagnani e Lambertini, sostengono giuridicamente il mio stesso principio.
Con la fusione noi abbiamo rafforzato le aziende sul mercato, salvato i posti di lavoro, creato condizioni di crescita che già nel primo anno ha dato utili importanti. Con il burrascoso cambio dei vertici vediamo ora come procede il processo di razionalizzazione delle business unit cominciato nel 2021”.
Marco Padovani, capogruppo Fd, rincara la dose: “Al presidente Casali non era mai stata sollevata nessuna critica
sostanziale. Quindi la decisione dell’assemblea è evidentemente solo una rappresaglia politica. Basta dire che il sindaco è consigliato male, Tommasi ha avuto evidenti pressioni a cui si è piegato e non si rende conto del caos che ha creato e delle conseguenze dell’azienda verso l’esterno e anche internamente.
Cambiare il presidente Casali evidentemente era solo per metterne uno vicino a questa amministrazione”.
L’Intervento dell’Onorevole di Forza Italia. Tosi a Casali: “Hai indebolito Verona”
“E anche Rucco, sindaco di Vicenza, ha avuto un atteggiamento censurabile”
Flavio Tosi, interviene su Agsm-Aim, dopo la revoca del presidente Casali e della consigliera di amministrazione Vanzo.
Tosi imputa a Casali “una gestione dell’azienda che ha indebolito Verona a favore di Vicenza. La vicenda Quaglino è sintomatica: defenestrando il suo consigliere delegato, Casali ha rafforzato la parte vicentina. Prima ancora, il cda da lui presieduto aveva cacciato o comunque “invitato” ad
andarsene cinque dirigenti tutti di parte veronese, professionisti capaci ed esperti, lasciando così il comando del management esecutivo del gruppo ad Aim”.
Tutto ciò, continua Tosi, “per motivi di affinità politica con il Sindaco di Vicenza Rucco, che inviterei invece a starsene fuori dalle dinamiche veronesi del gruppo. Però, attenzione, quando si gestisce una azienda pubblica che fattura centinaia di milioni di euro e che è sul mercato, occorrerebbe seguire una logica manageriale e non politica, qui non contano più destra o sinistra, ma salvaguardare i denari dei veronesi”.
Tosi sottolinea poi una stortura nel caso Quaglino: “Casali ha permesso che fosse un consigliere di amministrazione vicentino, Sebastiano, a esaminare l’operato del consigliere delegato di parte veronese Quaglino. E qui torniamo alla sottomissione a Vicenza di Casali di cui parlavo poc’anzi. Ma c’è di più: Sebastiano ha affidato una delle due analisi finanziarie su Quaglino al professor Stefano Ambrosini, che a Torino è inquisito per bancarotta dopo il crac dell’ex Gruppo Seregni e della Gem. Io sono garantista per natura, sul piano giudiziario lo sono sempre e comunque, ma affidare una relazione a chi in questo momento è indagato per bancarotta mi sembra quantomeno inopportuno, visto poi che l’interessato ha proposto di saldare il suo debito con la giustizia attraverso l’affidamento in prova”.
Infine Tosi torna su Rucco: “Da parte sua c’è stata una mancanza di stile, lui stesso e i suoi consiglieri di amministrazione hanno votato contro la linea espressa da Verona su vicende che riguardano la nostra città, che piaccia o non piaccia è rappresentata dal Sindaco attuale. Uno sgarbo istituzionale antipatico. Quando la mia amministrazione nel 2016 creò le basi per la fusione e la nascita di Agsm-Aim io trattai con l’allora Sindaco di Vicenza di centrosinistra Variati ed entrambi mettemmo da parte le differenze politiche in nome dei comuni interessi dei territori, consapevoli che solo unendoci avremmo rafforzato Verona e Vicenza sul mercato delle
multiutility. Spero si possa presto tornare ad adottare questo criterio, lasciando perdere le paludose baruffe politichesi”.
Microfono a Verona Domani. “La totale sudditanza di Tommasi”
“Il sindaco obbedisce ai partiti della sua maggioranza: loro ordinano, lui esegue”
Il gruppo Verona Domani commenta a caldo la revoca del presidente di Agsm Aim Stefano Casali e della consigliera Francesca Vanzo, decisa durante l’Assemblea dei Soci.
“Come avevamo già ampiamente denunciato nelle ultime settimane, il primo cittadino di Verona ha confermato la sua più totale sudditanza nei confronti dei partiti della sua maggioranza. Loro ordinano, Tommasi esegue. Il tutto per accontentare e piazzare amici, fedelissimi, delusi, personaggi spariti dai radar della politica da anni, peones, perfetti sconosciuti, in spasmodica attesa di andare ad occupare poltrone e careghe in posizioni apicali. Peccato che queste poltrone rappresentino la governance della più importante realtà economica, industriale e produttiva di Verona. Una realtà, un patrimonio della nostra città che oggi, a causa del sindaco Tommasi, vive forse una delle pagine più buie, farsesche, incomprensibili e mal gestite, nella sua centenaria storia. Si è così materializzata un’operazione in perfetto stile spoil system di basso livello, caratterizzata da vera e propria fame di potere per esclusivi fini padronali e per accontentare gli appetiti dei partiti che consentono al primo cittadino di avere la maggioranza in Consiglio comunale. Un vero e proprio ricatto politico, giocato sull’esistenza stessa della holding, del suo incerto e nebuloso futuro e sulla pelle di centinaia di dipendenti. La decisione del sindaco – continuano gli esponenti di Verona Domani – oltre ad essere assolutamente inaccettabile, immotivata ed incomprensibile, presenta inoltre numerosi punti oscuri e poco chiari, dal caso Quaglino a quello Compago, alla famigerata mancanza di rapporto di fiducia sbandierata come unica motivazione, alquanto debole, da parte di Tommasi. Punti oscuri che siamo certi Casali e Vanzo porteranno alla luce nelle sedi opportune quanto prima. Il presidente Casali, oltre a vantare un curriculum ed un’esperienza amministrativa con pochi eguali a Verona, ha sempre operato con il chiaro mandato di tutti i consiglieri della holding e del collegio sindacale, cercando di proteggere fino alla fine quello che è un patrimonio dei veronesi da possibili danni di natura economica. Come Verona Domani assicuriamo il nostro supporto politico ed amministrativo al fianco del presidente e del consigliere”.
Il parere della Maggioranza. “Finalmente vince la competenza”
Traguardi e il Coordinamento Lista Tommasi: “Con Testa e Broglia siamo nel futuro”
“Accogliamo con soddisfazione la notizia della revoca dei consiglieri di AGSM AIM Casali e Vanzo, a compimento di una decisione presa dall’Amministrazione a seguito della totale mancanza di trasparenza per la quale è venuto a mancare in maniera insanabile il rapporto di fiducia con il Comune di Verona, socio di maggioranza”, il parere dei consiglieri comunali di Traguardi Beatrice Verzè (capogruppo), Giacomo Cona e Pietro Trincanato
“Da parte nostra ribadiamo che si tratta di una scelta corretta, operata nel pieno interesse dell’azienda e quindi anche della città e dei cittadini. Una scelta valorizzata ancora di più dal metodo seguito, non frettoloso né vendicativo, come spesso l’opposizione ha provato a sostenere, bensì ragionato e condiviso anche con gli stessi consiglieri interessati.
Lo stesso metodo che ha portato alla nomina di Federico Testa quale presidente di AGSM AIM e di Angela Broglia quale componente del CdA: un traguardo che premia le competenze e i meriti professionali e sancisce una cambio di passo rispetto alle scelte di pura convenienza politica che sono state portate avanti negli ultimi 15 anni.
Auguriamo buon lavoro alla nuova governance che avrà il compito di portare avanti una visione lungimirante per lo sviluppo dell’azienda, con una particolare attenzione alla produzione di energia da fonti rinnovabili e agli interventi migliorativi di servizi e infrastrutture, a beneficio dell’intero territorio veronese.
Sulla medesima linea il commento del Gruppo ListaTommasi, presieduto da Alberto Battaggia. “Le nomine del prof. Federico Testa a presidente di Agsm-Aim e della prof.ssa Angela Broglia a
consigliera – ispirate ad evidenti criteri di indiscutibile professionalità – rappresentano un importante segnale di rinnovamento nel modo di concepire la gestione di una delle più importanti società partecipate dal Comune di Verona. Da troppo tempo la conduzione di Agsm è stata caratterizzata da incertezze e contraddizioni che ne hanno gravemente ritardato lo sviluppo aziendale, anche sotto il profilo dimensionale, e reso più incerto il ruolo sui mercati. In nome della difesa di un demagogico criterio di “veronesità” la scelta delle posizioni apicali di Agsm e delle società collegate è sembrata spesso soggiacere a criteri occasionali di pura convenienza politica, ad un gioco di compensazioni tra forze partitiche che nulla avevano a che fare con quei criteri di competenza, efficienza, trasparenza e coerenza che soli dovevano orientarne l’azione. E’ stato così sacrificato anche il patrimonio di risorse professionali, umane e tecnologiche di grande qualità delle quali pure l’azienda è dotata.
Il Coordinamento Damiano Tommasi Sindaco esprime perciò la massima soddisfazione per l’azione risoluta espressa in questa occasione dal Sindaco Damiano Tommasi e dalla Giunta intera, a dimostrazione che la città è ora governata con una logica volta al solo interesse dei cittadini veronesi. Il Coordinamento augura al prof. Federico Testa e alla prof.ssa Broglia di potere ora lavorare serenamente in modo che l’azienda possa affrontare con sicurezza e successo le impegnative sfide che
ha davanti”.