È un bilancio nettamente positivo per gli agromeccanici di Cai nell’ambito di Eima International, rassegna internazionale dedicata alla meccanizzazione agricola, che ha chiuso a Bologna. Guardano al futuro i temi trattati dall’associazione guidata da Gianni Dalla Bernardina: dal panorama agricolo di domani al ruolo sempre crescente dell’agromeccanico nella rivoluzione green dell’agricoltura.
Sotto la lente, in particolare, “gli aspetti che ormai quotidianamente animano le discussioni fra gli agromeccanici e parte degli operatori del mondo agricolo, dalla precision farming all’esternalizzazione e sostenibilità delle operazioni colturali più avanzate, dalla valorizzazione delle produzioni alla crescente attenzione della società ai temi della tracciabilità dei prodotti”, riassume Dalla Bernardina.
Accanto a queste tematiche affrontate in diversi seminari si sono aggiunti altri argomenti specifici per la categoria, quali la creazione di un Albo degli operatori agromeccanici che sia in grado di fornire ai clienti garanzie in merito alla qualità delle operazioni commissionate, alla sicurezza sul lavoro e, corollario necessario, un’adeguata formazione, certificando così una figura professionale protagonista dell’agricoltura, che da anni cerca una migliore formalizzazione della propria identità. Punti fermi che, parallelamente, potrebbero emarginare dal mercato anche forme di abusivismo, che da sempre gli agromeccanici di Cai denunciano con fermezza anche nelle sedi istituzionali.
Con gli appuntamenti di Cai ad Eima si è aperto così ufficialmente il ciclo di incontri formativi che la Confederazione organizzerà sul territorio, anche per mezzo della sua Academy, per tenere aggiornati gli agromeccanici sulle nuove sfide che cambieranno le modalità di gestione di una “Nuova Agricoltura” vocata ad un maggior rispetto di aria-terra-acqua, così come chiede la Commissione europea, ma soprattutto la società dei consumatori.
Da sottolineare lo spirito in cui questi temi si sono affrontati: un taglio tecnico e professionale perfettamente centrato sulle caratteristiche dei diversi stakeholder, dagli stessi agromeccanici ai funzionari delle associazioni sindacali, coinvolgendo allo stesso tempo la politica e gli agricoltori clienti delle imprese agromeccaniche professionali.
“Nello sviluppare le diverse tematiche – precisa Gianluca Ravizza, vicepresidente vicario di Cai – si è raggiunto l’obbiettivo di stimolare la crescita di ragionamenti imprenditoriali particolarmente innovativi, finalizzati a sviluppare una virtuosa filiera della cultura in agricoltura, ambizioso obiettivo della Confederazione Agromeccanici, confermato dall’accordo rinnovato nei giorni scorsi con l’Accademia dei Georgofili”.
Fra i padiglioni di Bologna Fiere si è respirata aria di innovazione e sensibilità ai temi che la collettività sottopone ormai quotidianamente al mondo agricolo, ma soprattutto si percepisce l’accelerazione nell’ammodernamento di tutto il comparto non solo dal punto di vista tecnico-operativo, ma come nuova filosofia di approccio a tutta l’attività.
Per gli agromeccanici di Cai la sfida è lanciata: “Siamo pronti a fare la nostra parte per un’agricoltura più verde e più produttiva, anche con crescenti responsabilità”.