Agromafie e Ecomafie, è stato questo il titolo della quinta tappa del percorso formativo organizzato dalla Consulta della Legalità della Camera di Commercio in collaborazione con Avviso Pubblico. Ad apire l’incontro è stato il vicesegretario generale della Camera di Commercio, Riccardo Borghero, che ha annunciato a breve la diffusione di un Vademecum nel quale sarà possibile trovare i dati e le principali informazioni per prevenire e contrastare le infiltrazioni mafiose nel veronese.
E’ toccato ad Antonio Pergolizzi ad approfondire il tema della criminalità organizzata nel settore dei rifiuti con un giro d’affari stimato in 3 miliardi l’anno.
A seguire il magistrato Giancarlo Caselli, oggi Presidente del Comitato scientifico Fondazione “Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare” di Coldiretti, si è concentrato sul tema della presenza mafiosa nel settore agroalimentare, ricostruendo lo spettro, veramente ampio, degli interessi della criminalità organizzata in quest’ambito. “L’agroalimentare è un settore portante, anche sul piano del PIL, ed è trainato dal Made in Italy – ha dichiarato il magistrato Caselli – Questo settore tira e attira, naturalmente anche i mafiosi. Da quando sono nate, le mafie sono attratte dai settori in cui si guadagna bene e con bassa intensità espositiva: queste sono anche le caratteristiche del settore agroalimentare. Le normative in materia sono molto vetuste e necessitano di un aggiornamento: ciò dovrebbe costituire una priorità per combattere efficacemente il fenomeno, che si mostra molto insidioso”. “Oggi il giro di affari delle agromafie è di 21 mld annuo, con incremento annuale del 10% – ha continuato Caselli – Le agromafie coprono un arco che va dalla terra alla tavola: si parla sempre più frequentemente di mafia liquida, che penetra dappertutto. I settori colpiti sono molteplici, tra questi: la filiera, l’acqua, il trasporto su gomma, la fornitura di vari prodotti e materiali, la commercializzazione nella grande distribuzione e in quella al dettaglio, le operazioni sui grandi mercati ortofrutticoli, la rilevazione diretta degli esercizi commerciali nel settore della ristorazione, il condizionamento delle ricerche sino ad arrivare all’orientamento delle preferenze e dei gusti”.
A chiudere l’incontro, moderato da Roberto Fasoli, membro della Commissione consultiva di Avviso Pubblico, l’intervento del Comandante provinciale Arma dei Carabinieri di Verona, Pietro Carrozza che ha invece approfondito nel suo intervento alcune operazioni svolte nel territorio veronese in questi anni, specificando l’importanza che hanno avuto, per l’attivazione dei canali, le segnalazioni dei cittadini.