Un numero crescente di veronesi sta ripensando i programmi di fine anno magari organizzando una vacanza di prossimità a chilometri zero soprattutto in campagna o nei piccoli borghi dove l’ospitalità e la ristorazione sono garantite dagli agriturismi, nonostante l’emergenza Covid abbia praticamente dimezzato il fatturato (-49%).
Nella provincia veronese – evidenzia la Coldiretti scaligera – sono in attività oltre 400 agriturismi dislocati per il 20% circa in area montana, il 38 % in collina ed il resto in pianura che rappresentano oltre un terzo delle strutture agrituristiche venete. Il 45% delle strutture agrituristiche offre solo il servizio di alloggio, il 25% alloggio e ristorazione, il 13% solo ristorazione, il 10% circa il servizio di alloggio e somministrazione di spuntini e il 7% somministrazione di spuntini. In aumento, più di una ventina, gli agricampeggi con case mobili. La provincia veronese ha oltre un terzo degli agriturismi veneti.
“Gli agriturismi – sottolinea il presidente di Terranostra Verona, la rete degli agriturismi promossa da Coldiretti, Stefano Chiavegato – spesso situati in zone isolate della montagna o della campagna in strutture familiari con un numero contenuto di posti letto e a tavola e con ampi spazi all’aperto, sono forse i luoghi dove è più facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza per difendersi dal contagio fuori dalle mura domestiche. Nonostante questo, un po’ in tutta la provincia si segnalano disdette per l’ospitalità a Capodanno a causa dell’avanzare della nuova ondata della pandemia che ha coinvolto un numero crescente di famiglie che sono state costrette a rinunciare alle vacanze”.
Per quanti devono rimanere a casa perché contagiati o in quarantena sono numerose e diversificate le iniziative adottate dagli agriturismi di Terranostra e Campagna Amica per garantire comunque un cenone di Capodanno a chilometri zero nel rispetto della tradizione.