Agribi, ente bilaterale veronese per l’agricoltura, sarà il primo in Italia che adotterà servizi e strumenti in favore di una maggiore e migliore occupazione nel settore primario, introducendo attività di servizi per agevolare l’incontro trasparente tra la domanda e l’offerta di lavoro. Un ruolo che sarà riconosciuto dalla Regione Veneto e si svolgerà in collaborazione con Veneto Lavoro e Anpal (Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro), che sarà fondamentale anche per rafforzare l’impegno nella lotta al caporalato nel rispetto della legge 199/2016. Per svolgere questo ulteriore servizio l’ente bilaterale veronese, di cui fanno parte Coldiretti, Confagricoltura, Cia , Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil, ha modificato lo statuto per assumere lo status di associazione riconosciuta, necessario per l’accreditamento con la Regione Veneto. Lo strumento agevolerà l’incontro trasparente tra la domanda e l’offerta di lavoro del settore primario, dando un importante contributo per risolvere il problema della carenza di manodopera nei campi, che negli ultimi anni è diventato particolarmente pesante anche a causa del numero sempre più limitato di braccianti di provenienza extracomunitaria autorizzati dal decreto flussi ministeriale. Fino al 2015 gli stranieri assegnati alla provincia di Verona per le raccolte stagionali erano 1.200, mentre poi il numero è stato ridotto drasticamente a 300. Un numero assolutamente insufficiente rispetto alla domanda di manodopera. In Veneto le offerte di lavoro in agricoltura arrivano per il 40 per cento dalla provincia di Verona, con 28.000 occupati a tempo determinato e 2.000-2.500 a tempo indeterminato.“L’ente bilaterale per l’agricoltura veronese, già all’avanguardia a livello nazionale nell’attività della sicurezza e del welfare, diventa capofila nell’adottare servizi e strumenti in favore di una maggiore e migliore occupazione nel settore primario – sottolinea Luigi Bassani, presidente di Agribi -. Un portale raccoglierà le offerte di lavoro delle aziende, che avranno la possibilità di creare la propria area riservata all’interno, in cui poter inserire i dati e la descrizione della propria attività, ma soprattutto creare annunci di lavoro e gestire le candidature pervenute in totale autonomia e gratuità. Ma la cosa più importante è che sarà messa in atto una sinergia con Veneto Lavoro, che metterà a disposizione la sua banca dati relativa ai lavoratori in cerca di occupazione, e l’Anpal. La presenza nell’ente delle tre maggiori associazioni datoriali e dei tre sindacati dei lavoratori potrà garantire il monitoraggio della trasparenza e della correttezza dei servizi offerti, svolgendo inoltre attività di contrasto dei fenomeni di lavoro nero e sfruttamento del lavoro in agricoltura”. Applaude Paolo Ferrarese, presidente di Confagricoltura Verona. “Ci auguriamo”, ha detto, “che questo contributo possa essere significativo, aprendo nuovi sbocchi occupazionali nel segno della legalità e della trasparenza”. Per Daniele Salvagno, presidente di Coldiretti Verona “questo nuovo progetto consentirà agli utenti di Agribi di trovare occasioni di domande e offerte in modo trasparente, con il supporto di personale qualificato e coordinato con le istituzioni locali”. Anche per Andrea Lavagnoli, presidente di Cia agricoltori italiani – Verona “è un’azione concreta per cambiare il mercato del lavoro tramite un modello trasparente e partecipato dalle parti sociali, che offra una concreta e valida alternativa al caporalato”. Giuseppe Bozzini, vicepresidente di Agribi e segretario regionale di Uila-Uil, osserva che “questo ulteriore passo in avanti dell’ente bilaterale, unico in Italia per quanto ha fatto in tema di sicurezza sul lavoro, punta a un’agricoltura di qualità, che si traduce in più sicurezza e qualità dei prodotti”. Giampaolo Veghini, segretario di Fai-Cisl, concorda con questa impostazione. Infine Mariapia Mazzasette, segretario di Flai-Cgil: “Agribi è un risultato della contrattazione e ne conferma l’importanza”.