Aggressione al “Nilla Cafè” La Polizia di Stato conclude gli accertamenti sull’episodio violento occorso al temine dell’incontro calcistico Hellas Verona – Lazio: due denunciati

La Polizia di Stato ha denunciato, per lesioni personali gravi e violenza privata in concorso, due soggetti italiani di 29 e di 48 anni, riconosciuti responsabili del violento episodio che si era verificato al temine dell’incontro calcistico Hellas Verona – Lazio.

In particolare, lo scorso 19 gennaio alle ore 18:00, presso lo stadio “M. Bentegodi”, si è disputato l’incontro di calcio Hellas Verona – Lazio, valevole per la 21^ giornata del campionato nazionale di Serie “A” stagione 2024/2025. Al termine della partita, presso il “Nilla Cafè” di via Frà Giocondo – noto esercizio pubblico ove si radunano i sostenitori gialloblù prima e dopo gli incontri casalinghi dell’Hellas Verona – un supporter veronese quarantottenne è stato aggredito da due soggetti a lui sconosciuti. Il tifoso, che in quella circostanza era stato strattonato, spinto fino all’esterno del bar e poi colpito al volto da uno dei due aggressori, era stato poi dimesso dall’ospedale di Borgo Roma con una prognosi di 60 giorni, a seguito delle lesioni riportate.

Dopo una laboriosa attività d’indagine, gli agenti della DIGOS di Verona hanno identificato i due responsabili, denunciati per lesioni personali gravi e violenza privata in concorso, reati aggravati in quanto commessi in occasione di una manifestazione sportiva. Si tratta di un ventinovenne e di un quarantottenne residenti nella provincia veronese e già noti alle Forze di Polizia per reati contro la persona. Per entrambi è stato, altresì, avviato il procedimento amministrativo per l’irrogazione del provvedimento del D.a.Spo.

Come noto, a seguito del grave episodio, il Questore della provincia di Verona Rosaria Amato aveva già disposto la temporanea sospensione della licenza dell’esercizio pubblico. Provvedimento per la cui adozione era stata ritenuta determinante la condotta tenuta dell’esercente che, in quella circostanza, nonostante l’efferatezza del gesto commesso all’interno del suo locale, non aveva avvisato le forze dell’ordine, impedendo, di fatto, l’immediata individuazione dei responsabili dell’aggressione.