La ripresa morde il freno, ma le imprese, soprattutto quelle di minori dimensioni sono restie ad affrontare i mercati esteri e ancora soffrono un mercato interno poco vivace. Soprattutto quelle di dimensioni minori. “A Verona l’export vola e le imprese di dimensioni medio grandi – spiega Giuseppe Riello, presidente della Camera di Commercio di Verona – hanno ormai quasi tutte unità commerciali o produttive insediate in qualche angolo del mondo. Che siano dei macchinari o dell’agroalimentare, del fashion system o del marmo-arredo. Siamo orgogliosi dei nostri primati nell’export: in Italia, primi nel vino e nel marmo, secondi, nell’agroalimentare. Si può, però, fare di più: la media italiana degli esportatori è del 4,6%. Per quanto le imprese veronesi siano più avanti di molte colleghe italiane nei rapporti con l’estero, noi qui ne contiamo quasi 100mila. 4.600 o qualche centinaio in più sono ancora poche e solo i mercati esteri sono quelli che garantiscono continuità della domanda, cosa che il mercato interno non potrà mai più garantire, tanto più che la domanda interna è sempre più orientata alla filiera turistica”. Per questo la Camera di Commercio di Verona ha invitato gli esperti di internazionalizzazione di SACE e SIMEST, che insieme costituiscono il Polo dell’export e dell’internazionalizzazione del Gruppo CDP, a presentare gli strumenti di internazionalizzazione e i finanziamenti agevolati per sostenere le operazioni all’estero, il prossimo 14 settembre. SACE e SIMEST, che attraverso gli uffici di Venezia e Verona, nel 2016, hanno supportato oltre 3.000 aziende mobilitando risorse per 2,2 miliardi di euro, rappresentano un unico punto di accesso a un’offerta integrata e completa di servizi assicurativi e finanziari.