Sono Massimo Quaglia di Pane Quaglia di Sant’Urbano, Lello Ravagnan di Grigoris LaBakery di Mestre e Mirko Zenatti de Il Fornaio Fratelli Zenatti di Sommacampagna, i tre partecipanti dal Veneto di Adotta un Raccolto per Petra Evolutiva, il progetto di adozione di un raccolto dedicato al sostegno della filiera agricola e promosso da Farina Petra, che a Este ha vissuto la sua nuova fase con un evento speciale in cui hanno potuto assistere all’avvio della macinazione dei grani adottati.
L’adozione del raccolto ha dato a tutti gli “adottanti”, la possibilità di conoscere origine e storia della propria farina, per condividerla poi in tavola con i clienti: si tratta di una vera e propria idea innovativa di filiera circolare che prevede che tutti gli attori coinvolti – agricoltore, molino e artigiano, fino al consumatore finale – lavorino in sinergia con lo scopo di realizzare produzioni di elevato valore in termini di qualità nutrizionale, ambientale, sociale ed emotiva.
Dopo aver preso il via pochi anni fa, Adotta un Raccolto è diventato un faro per un nuovo modo di pensare e di fare agricoltura, in cui ogni attore è connesso e collegato all’altro, in una perfetta condivisione di idee e intenti. Gli “adottanti” possono toccare con mano le diverse fasi di sviluppo di una popolazione di grano tenero evolutivo: dalla semina alla raccolta, sino alla macinazione e alla trasformazione in farina Petra Evolutiva. Tutti i partecipanti si sono riuniti per assistere all’avvio della macinazione dei grani adottati, il cui sacco di farina porterà nome, cognome, insegna della pizzeria, annata – in questo caso quella del 2023 – e coordinate geografiche del campo di origine. Gli “adottanti” hanno assistito alla molitura del grano tenero evolutivo, prelevato da sacchi con le coordinate geografiche del campo di provenienza. Il vantaggio finale, per chi ha scelto l’adozione, è quello di ricevere una farina di cui si potrà davvero dire di conoscere tutta la storia, con la possibilità di tracciare e raccontare il proprio grano dalla semina alla molitura, oltre che ad avere un prodotto qualitativamente superiore.
«In questo modo si raggiunge l’apice dell’artigianalità: fare e offrire un prodotto unico, esclusivo, altamente distinguibile. Perché fare un prodotto che cambia non è una cosa negativa. Anzi, è un valore – ha dichiarato Chiara Quaglia, Amministratore Delegato di Petra Molino Quaglia – Le adesioni aumentano: sono sempre di più coloro che scelgono di stare con noi e di portare avanti un’idea, convinti che sia un percorso che ci porterà lontano».
In questo tipo di economia, cambia il rapporto fra contadino, mugnaio e artigiano, e si instaura un senso di rispetto e fiducia.