“Adesso parlo io” – L’intervista esclusiva a Flavio Tosi Flavio Tosi racconta la sua verità: “Mi hanno tirato in ballo solo perchè il nome fa audience, ma finirà a tarallucci e vino”. “Sono pronto a ricandidarmi per dare la scossa a una città che si è fermata”. “Salvini? Rifarei tutto quello che ho fatto”

Raffaele Tomelleri

Silenzio, parla Tosi. In questi giorni ha letto, sentito, ascoltato. Ha aspettato. S’è sentito, nell’ordine, sospettato, indagato, accusato, condannato. Mai s’è sentito colpevole. Ha voglia di riattaccare la spina e raccontare. Flavio Tosi esce dal silenzio e quando lo fa, fa abbastanza rumore.

Allora, da dove cominciamo?
“Cominciamo pure dalle voci di questi giorni, nessun problema…”

Scusi, non sono solo voci…
“E invece sì, ha capito bene. Voci. E basta. Io non ho ricevuto niente, un avviso, un foglio, una telefonata, qualcuno che mi dica, “guardi Tosi, lei è indagato per questo e questo”. Oppure, “guardi Tosi, lei ha fatto questo e quest’altro. Niente di niente”.

Incredibile…
“Sì, incredibile. Anzi, scandaloso, meglio. Ho letto anch’io, come ha fatto lei e come hanno fatto tutti, in cttà e non solo. Le cose che so le ho apprese dai giornali. Eppure, visto quello che avrei combinato, qualcuno mi avrebbe dovuto avvertire. O no?”.

Sembra tranquillo, comunque…
“Ah, se è per quello, sono tranquillissimo. Non ho neanche nominato un avvocato. Primo perché non ho fatto assolutamente niente. Secondo, perché non ne so niente. Terzo, perché so già come finirà. Non è la prima volta che m’infilano dentro storie come questa, il giochino lo conosco bene”.

Tosi fa sempre notizia…
“Già, Tosi fa sempre notizia. Infili dentro il suo nome e un’inchiesta altrimenti normale, di ordinaria amministrazione, fa il giro d’Italia. Non a caso, la notizia è andata su tutti i Tg, su Sky 24, su Canale 5, credo non ci sia notiziario in Italia che non l’abbia data. Sa, l’ex sindaco di Verona indagato, tira sempre. Era così anche prima, ci sono abituato. La verità è questa, ma non sono preoccupato, assolutamente. E, so come finirà la questione”

Come finirà?
“A tarallucci e vino. Oh, attenzione, c’è una bella differenza con le altre volte, stavolta non ci casco”.

Cioè?
“Altre volte ho parlato troppo, me la son presa con i magistrati, sono stato ovviamente querelato e me la son cavata pagando. Stavolta no, so come regolarmi. Non dico niente, ascolto, leggo, sto zitto, sto attento ai termini che uso. Anche se certe cose, non riesco a capirle”.

Perché?
“Mah, perché i documenti, le carte, devono pur essere uscite dalla Procura, giusto? Chi scrive, le avrà avute da qualcuno. Mica se le possono inventare…”

Però, entriamo nel merito, la storia dei 5000 euro è vera sì o no?
“Allora, rispondo dicendo che la mia campagna elettorale era costata circa 400 mila euro, tutti documentati, tutto in regola. Secondo lei, vado a inguaiarmi per 5000 euro? La cosa non sta in piedi, credo che l’abbiano capito tutti e del resto, ne ho le prove quotidianamente. La gente ha capito, me lo dicono in tanti. Tanti attestati di stima, di solidarietà, fa piacere. La gente sa leggere al di là delle cose che si scrivono o si dicono”.

“Ci rivediamo nel 2022… O prima”

Non  pensa che questo episodio le possa costare in termini di popolarità? Già, ultimamente non eravamo al top…
“Se devo dir la verità, ho la sensazione che mi possa aiutare, in realtà. A chi crede che questo abbia ripercussioni negative, ricordo che quando fui condannato da Papalia per la questione dei nomadi, poi alle Regionali presi 28 mila voti… No, non credo che questo possa influire in negativo”.

Quindi, ora l’obiettivo è?
“L’obiettivo sono le prossime elezioni, 2022, se resistono, oppure prima, se non ce la fanno”.

Quindi Flavio Tosi si ricandiderà…
“Assolutamente sì. Ci sarò, per riprendere un discorso interrotto e lasciato purtroppo cadere. Diciamo la verità, Verona si è fermata, va rimessa in moto”.

In che senso?
“L’amministraizone Sboarina è lenta. Non dico altro, non voglio usare termini forti, è un dato di fatto. In tre anni, che cosa è successo? Hanno fermato l’Ikea, l’Arsenale non va avanti, il filobus neppure. Che cosa porterà a casa alla fine dei 5 anni? Probabilmente niente. C’è bisogno di un cambio di marcia, finora non ci sono riusciti”.

Senta Tosi, ci sarà bisogno di una squadra e molti dei suoi sono “dispersi”…
“Beh, per qualcuno che se n’è andato, altri sono arrivati. E altri arriveranno. So anch’io che senza squadra non si vince mai. Ma penso anche che serva una squadra forte, che abbia dentro la politica, ma che comprenda anche “teste pensanti” di grande qualità. Se vogliamo che Verona esca da questo tunnel, bisogna pensare in grande”. Lo faremo”.

L’ha fatto, in passato? Due mandati, non solo rose e fiori…
“Vero, l’analisi l’ho fatta anch’io, sarei sciocco a negarlo. Non tutto ha funzionato alla perfezione, ma anche questo serve a preparare il futuro”.

Dove stanno gli errori?
“Allora, per come la penso io, dico che il primo mandato fu molto buono.  Difficile trovare difetti, andammo alla grande. Il secondo meno, questo è giusto dirlo. Forse venne meno un po’ d’entusiasmo, forse si era un po’ persa l’adrenalina dei primi 5 anni. Magari è anche fisiologico, ma successe. Di questo sono consapevole”.

Al di là di questo, errori che non rifarebbe? Scelte che magari l’hanno penalizzata?
“Rifarei tutto, perché sono sempre state scelte coerenti. Magari, a volte paghi il prezzo, ma è una questione di principio. Anch’io sapevo, ad esempio, che se ti metti contro Salvini, non sarebbe stato semplice. Ma ci sono cose che senti e che devi fare, altrimenti non saresti in pace con te stesso. Io almeno la penso così. E’ una questione di credibilità”.

Quindi, Flavio Tosi ha riacceso i motori…
“Ma sì, diciamolo, anche se in realtà non li aveva mai spenti. Ma se qualcuno pensava che avessi fuso, sbagliava di grosso. Arrivederci”.
R.T.
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Non pensa che questo episodio le possa costare in termini di popolarità? Già, ultimamente non eravamo al top…
“Se devo dir la verità, ho la sensazione che mi possa aiutare, in realtà. A chi crede che questo abbia ripercussioni negative, ricordo che quando fui condannato da Papalia per la questione dei nomadi, poi alle Regionali presi 28 mila voti… No, non credo che questo possa influire in negativo”.

Quindi, ora l’obiettivo è?
“L’obiettivo sono le prossime elezioni, 2022, se resistono, oppure prima, se non ce la fanno”.

Quindi Flavio Tosi si ricandiderà…
“Assolutamente sì. Ci sarò, per riprendere un discorso interrotto e lasciato purtroppo cadere. Diciamo la verità, Verona si è fermata, va rimessa in moto”.

In che senso?
“L’amministraizone Sboarina è lenta. Non dico altro, non voglio usare termini forti, è un dato di fatto. In tre anni, che cosa è successo? Hanno fermato l’Ikea, l’Arsenale non va avanti, il filobus neppure. Che cosa porterà a casa alla fine dei 5 anni? Probabilmente niente. C’è bisogno di un cambio di marcia, finora non ci sono riusciti”.

Senta Tosi, ci sarà bisogno di una squadra e molti dei suoi sono “dispersi”…
“Beh, per qualcuno che se n’è andato, altri sono arrivati. E altri arriveranno. So anch’io che senza squadra non si vince mai. Ma penso anche che serva una squadra forte, che abbia dentro la politica, ma che comprenda anche “teste pensanti” di grande qualità. Se vogliamo che Verona esca da questo tunnel, bisogna pensare in grande”. Lo faremo”.

L’ha fatto, in passato? Due mandati, non solo rose e fiori…
“Vero, l’analisi l’ho fatta anch’io, sarei sciocco a negarlo. Non tutto ha funzionato alla perfezione, ma anche questo serve a preparare il futuro”.

Dove stanno gli errori?
“Allora, per come la penso io, dico che il primo mandato fu molto buono. Difficile trovare difetti, andammo alla grande. Il secondo meno, questo è giusto dirlo. Forse venne meno un po’ d’entusiasmo, forse si era un po’ persa l’adrenalina dei primi 5 anni. Magari è anche fisiologico, ma successe. Di questo sono consapevole”.

Al di là di questo, errori che non rifarebbe? Scelte che magari l’hanno penalizzata?
“Rifarei tutto, perché sono sempre state scelte coerenti. Magari, a volte paghi il prezzo, ma è una questione di principio. Anch’io sapevo, ad esempio, che se ti metti contro Salvini, non sarebbe stato semplice. Ma ci sono cose che senti e che devi fare, altrimenti non saresti in pace con te stesso. Io almeno la penso così. E’ una questione di credibilità”.

Quindi, Flavio Tosi ha riacceso i motori…
“Ma sì, diciamolo, anche se in realtà non li aveva mai spenti. Ma se qualcuno pensava che avessi fuso, sbagliava di grosso. Arrivederci”.