Impresa al “Dino Manuzzi”. E se oltre ai 3 punti, arriva una vittoria così netta in uno stadio storico che ancora trasuda serie A, vuol dire che la strada è quella giusta. La miglior medicina è la fiducia in sé stessi, diceva Colella, e passo dopo passo il Legnago si sta togliendo di dosso tutte le tossine e i postumi della malattia. Cure potenti quelle del nuovo condottiero biancazzurro. che con una dose massiccia di autostima e grinta, sta cambiando completamente il quadro clinico. Perché la squadra
vista a Cesena, oltre al cuore, ha messo in campo quell’eleganza fino ad ora rimasta in soffitta. Le due prodezze balistiche sui primi gol ne sono la riprova: Buric esce dal torpore e con un tiro a giro, un po’ alla Del Piero, insacca sul secondo palo, mettendo la gara sui binari giusti già alla mezzora. Il colpo di grazia arriva nella ripresa, dai piedi di Pellizzari, e che colpo: staffilata potentissima dai 35 metri che s’infila all’incrocio dei pali, per uno dei più bei gol della sua carriera. Ci pensa poi nel finale Grandolfo con una precisa girata, a fissare il risultato sul definitivo 0-3. “Dobbiamo rendere onore al Cesena, che sta uscendo da una situazione non facile dettata dal Covid. Noi abbiamo giocato la partita giusta con attenzione e intensità e quando vinci così in uno stadio del genere, non puoi pretendere di più”.
Sono le parole di un ragionevole Colella: “Adesso con ancora 5 partite, se vogliamo salvarci sarà fondamentale anche vincere fuori casa”. Saranno tutte battaglie da coltello tra i denti: Sud Tirol, Arezzo e Fermana in casa. Mantova e Modena in trasferta, per un percorso tortuoso che ormai non può intimorire un Legnago che ora viaggia a ritmo delle grandi. 10 punti sopra l’ultima, 7 dalla penultima, e solo 3 per la salvezza diretta: volere è potere.
Fabio Ridolfi