“L’indice R0, ormai da piu’ di tre settimane, tende ad essere inferiore ad 1. Se i comportamenti dei cittadini si mantengono responsabili anche in questa fase 2, allora, e’ molto improbabile che ci sia un aumento dei contagi”. Ne e’ convinto l’immunologo clinico Francesco Le Foche, responsabile del Day hospital di Immunoinfettivologia del Policlinico Umberto I di Roma, interpellato sul tema dall’agenzia Dire.
“Il problema della riapertura e’ stato affrontato in termini di percentuale di mobilita’- prosegue Le Foche – e finora questo non mi pare abbia fatto aumentare i contagi. Il rischio ovviamente c’e’, ma e’ inversamente proporzionale ai nostri comportamenti, che dovranno continuare ad essere responsabili. Per passare attraverso la cruna dell’ago dobbiamo aumentare il diametro della cruna, ma questo possiamo farlo soltanto con atteggiamenti virtuosi. Per vedere gli effetti dovremo aspettare altre due settimane, pero’ sono fiducioso. Una cosa e’ certa: dobbiamo accettare di convivere con un minimo di rischio”.
Secondo l’immunologo, il lockdown ha restituito “risultati fantastici dal punto di vista della diminuzione dei contagi” e da quando il 4 maggio lo Stato “ha restituito ad ogni singolo cittadino la possibilita’ di gestire la propria salute – sottolinea Le Foche – ci siamo comportati molto bene. Abbiamo dimostrato una responsabilizzazione vera nei confronti della salute pubblica, interpretando bene il concetto di Nazione civile che tiene alla salute pubblica come bene superiore”.
È prossima la riapertura di bar e ristoranti, ma alcuni cittadini si dicono preoccupati soprattutto di tornare questa estate al mare…
Cosa si sente di dire? “Prima del lockdown e di questa pandemia eravamo arrivati ad un eccesso di promiscuita’- commenta – i tavoli al ristorante erano troppo vicini l’uno con l’altro, tanto da non avere praticamente piu’ privacy con chi si stava a cena, cosi’ come al mare la miriade di sdraio quasi attaccate non ci permettevano quasi di arrivare alla battigia. Tutto era diventato eccessivo. Questa allora potrebbe essere l’occasione per avere una qualita’ di vita migliore”.
E se nelle prossime settimane manterremo un giusto comportamento, per Le Foche avremo “l’opportunita’ di vivere una buona estate, non vincolata eccessivamente dal Coronavirus”. In generale, questo nuovo virus potrebbe essere anche alla base di “un nuovo rinascimento sociale e di una ristrutturazione del sistema sanitario nazionale- prosegue l’immunologo. che poi conclude”. “Il futuro? In attesa del vaccino, credo che la cura al plasma possa dare eccellenti risultati, com’è stato dimostrato in questi giorni. No, non siamo disarmati…”.