Ne ha passate tante ed è riuscita a prendere in mano la sua vita e diventare ciò che meritava. Oggi Federica Mazzi è coach e counselor e ci racconta il percorso che l’ha portata fin qui. La sua vita privata serve per comprendere il percorso che l’ha portata ad essere una persona diversa.
Sente di aver raggiunto la sua versione di felicità?
Penso di essere sulla strada giusta; la felicità non è una condizione che si raggiunge una volta per tutte, ma si costruisce ogni giorno. È una continua scoperta e possibilità di “camminare verso”; ciò che è cambiato notevolmente è sapere che sto camminando sul sentiero che mi porta a raggiungere la vita che merito e che desidero.
Mi racconti della “svolta”, di quando ha capito che la sua vita doveva cambiare…
Tanti i giorni in cui mi sono sentita a pezzi, riassunti in due episodi: la perdita di mia madre e la fine del mio matrimonio. Ci ritroviamo a non saper dare più un senso alle nostre giornate, ci chiediamo “e ora che ne sarà di me?”. Ogni volta che queste cose capitano, c’è la possibilità di piangersi addosso oppure farsi su le maniche e guardare in faccia il dolore. La crisi avvenuta può darci la possibilità di rimetterci in gioco, farci domande nuove, affrontare il nostro domani con convinzioni e valori diversi da quelli che abbiamo avuto fino in quel momento. Per ricostruirci.
Qual è il motivo per cui le persone hanno bisogno di qualcuno che le indirizzi ?
Da sempre l’uomo ha avuto bisogno di conferme, di vivere in relazione, di essere riconosciuto e venire valorizzato L’uomo moderno cerca quelle conferme in modo particolare, con strumenti diversi (vedi i social), perché fa più fatica a fermarsi, a “bastarsi”. La mancata capacità o abitudine di trovare la forza dentro di noi ci porta di più verso l’esterno. Non per niente hanno tanto successo le discipline legate alla spiritualità, come la meditazione. Tutto ciò che ci aiuta ad arrivare al nostro naòs, il nostro centro.
Come può una persona in difficoltà capire di avere bisogno del suo aiuto?
Non è ancora chiara la differenza tra percorso di coaching e percorso psicologico, quindi le persone si fidano dell’intuito. Magari mi contattano dopo aver letto il libro o avermi conosciuta in una conferenza. Il professionista però deve avere la professionalità e la deontologia di indirizzare la persona a ciò che è meglio per
In questo periodo difficile ha notato un incremento di clienti?
Insieme al dottor Flaviano Vighi, il collega psicoterapeuta che divide con me lo studio Naòs a Lugagnano di Sona, ho dato per due mesi la disponibilità per incontri gratuiti a chi magari non poteva permettersi di pagare la seduta, anche perché in lockdown non tutti hanno lavorato. Sicuramente ho notato un’accentuazione delle paure e delle angosce.
Parliamo di “Meravigliati di te stessa”. Da dove è nata l’idea di raccogliere il suo metodo in un libro?
Ho cercato di riassumere il mio metodo di lavoro in un libro, attraverso un percorso di sei punti che racconta anche la mia vita. Ogni capitolo è suddiviso nella prima parte che racconta un episodio importante del mio passato, e in una seconda che mostra concretamente come applicare il tutto alla vita reale. Nelle numerose conferenze che organizzo, ho sempre notato come ai presenti piacesse il fatto che per spiegare un concetto, partissi dalla mia vita privata. In generale, il libro analizza momenti di sofferenza che devono trasformarsi in motore per raccogliere la forza che abbiamo dentro.
Quali sono i suoi progetti per il futuro prossimo?
Vorrei promuovere il mio libro in giro per l’Italia, visto che è uscito e poi è arrivata la reclusione! Ho aperto anche lo studio Naòs, in cui trattiamo coaching, counseling, psicoterapia e ipnosi. Si promuovevano anche molti progetti interessanti e percorsi dal vivo, che speriamo di riprendere a settembre. Nel frattempo mi sto laureando alla magistrale di Psicologia, nuovo tassello che si aggiunge alle mie conoscenze.
Beatrice Castioni