L’Oms lancia l’allarme per la diffusione del coronavirus in Africa. In aumento il numero dei contagiati, c’è il rischio di un’ecatombe? L’Organizzazione Mondiale avvisa: “Dobbiamo salvare tutti oppure nessuno è salvo”. Con l’aumento dei casi aumentano anche le discriminazioni verso “l’untore bianco” nel mondo e sul territorio africano.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità lancia l’allarme sull’evoluzione del coronavirus in Africa. “C’è un’evoluzione drammatica dell’epidemia, con un aumento geografico del numero dei Paesi e anche del numero dei contagiati” dichiara Rebecca Moeti, direttrice regionale dell’Oms per l’Africa.
In 39 paesi ci sono 300 casi al giorno, la situazione sembra peggiorare sempre di più. In totale si contano già 2.234 casi. “Le misure di isolamento sono difficili da adottare dove c’è una vita comunitaria molto forte. Oggi temiamo fortemente un’esplosione”.
Dall’Oms: “Aiutiamo l’Africa”
Anche il direttore esecutivo del programma di emergenza sanitaria dell’Oms, Micheal Ryan, interviene in merito alla situazione dell’Africa.
“L’Oms ha uffici in ogni Paese partner in Africa – spiega Micheal Ryan -. E qui abbiamo sostenuto la pianificazione nazionale contro il coronavirus. Stiamo cercando anche di dare più sostegno in termini di equipaggiamento medico. Tutti i Paesi hanno bisogno di aiuto. Ma il nord del mondo deve muoversi per aiutare il sud del modo. Nessuno è salvo finché tutti sono salvi”.
La discriminazione verso “l’untore bianco”
Con l’aumento dei casi in Africa cresce anche la tensione nei confronti degli europei. Diverse gli atteggiamenti minacciosi ed insulti nei confronti di europei ed americani. L’accusa? Essere portatori di coronavirus. Ad Addis Abeba un professore straniero è stato presso a sassate ed una coppia di turisti è stata bloccata in macchina da alcuni giovani che hanno aggredito l’auto.
In Camerun, Tanzania e Ghana sono stati innumerevoli gli attacchi verbali e minacce nei confronti degli italiani. Insomma, l’Africa sembra davvero seduta su un vulcano e ogni giorno potrebbe essere quello decisivo per l’esplosione della pandemia. E sarebbe una catastrofe.