Addio maestro… Hai sempre sorriso alla vita. Ci mancherai! L’11 agosto 2019 ha segnato il record di presenze nell’anfiteatro: 14 mila spettatori. 49 anni, bolognese, dal 2011 lottava contro una malattia neurodegenerativa

E’ morto Ezio Bosso: ha debuttato in arena coi Carmina Burana

Prima di esibirsi in Arena aveva detto: “Verona ha protetto mia mamma durante la guerra. Essere qui è un sogno. Senza questa città non sarei nato…”

E’ morto il maestro Ezio Bos­­­so e Verona piange u­no degli artisti migliori che si sia esibito in Arena negli ultimi decenni. L’anno scor­so, era l’11 agosto, il suo de­­but­to nell’anfiteatro alla di­­re­­zio­ne dei Carmina Bura­na la­sciò senza fiato 14 mila spettatori, record assoluto di presenze per la Fonda­zio­ne. Prima di dirigere ma­gistralmente l’orchestra pro­nunci queste parole, che ri­leggere oggi mettono i bri­vidi: “Andare all’Arena è un gesto ricco di commozione che fa la storia di chi c’è po­tuto essere e non solo an­da­re a un concerto, se ci pen­sate. Una responsabilità ancora più evidente per me, anche se la metto sempre in ogni cosa che faccio. E tanti veronesi lo sanno perché lo dissi senza remore nei miei concerti passati, il sogno del­la mia mamma, anche del mio papà. Perché Vero­na l’ha protetta negli anni della guerra. Quello che dis­si nei miei concerti passati fu: ‘Se non ci fosse Verona non sarei nato’. E l’Arena fu anche il primo regalo che po­tei fare insieme a mia sorella ai nostri genitori: far­la tornare ad andare al­l’A­rena dove non era potuta andare in quegli anni”.
Bo­so, nato a Bologna, a­veva 48 anni. Si era av­vicinato subito alla musica. Nel 2011 era stato operato al cervello per l’aspor­ta­zione di un tumore ed è sta­to colpito da una sindro­me au­toimmune. Nonostan­te il calvario ha continuato a suo­nare, comporre e dirige­re. A settembre dell’anno sco­r­­­so, un mese dopo l’esi­bizione in Arena, il peg­gio­ramento della malattia neu­rodegenerativa l’aveva co­stretto a interrompere l’at­ti­vità di pianista, avendone com­promesso l’uso delle mani. Solo nell’ultimo anno di attività, in un Paese diffi­cile come l’Italia, oltre 100 mila persone hanno assi­sti­to ai suoi concerti alla testa di diverse compagini o della sua Europa Philarmonic. Formatosi a Vienna sotto la guida di Ősterreicher e Strei­cher, è stato fino alla sua scomparsa direttore stabile e artistico della Eu­ropa Philharmonic Orche­stra, già StradivariFestival Cham­­­ber Orchestra. Bosso era anche Sony Classical International Artist dal 2016 e a febbraio 2018 è stato nominato Steinway Artist. Bosso era inoltre testimone e ambasciatore interna­zio­nale dell’Associazione Mo­zart14, eredità ufficiale dei principi sociali ed educativi del maestro Claudio Ab­ba­do, diretta dalla figlia Ales­san­dra. Inoltre a gennaio 2019 è stato protagonista sul podio dell’evento ‘Grazie Claudio’ per i 5 anni dalla scomparsa di Abbado, gui­dando una compagine dei musicisti più cari al maestro Abbado provenienti da tutto il mondo. A giugno 2019, con il programma di Rai3 ‘Che Storia la Musica’, ha rivolu­zionato la divulga­zio­ne mu­si­cale in tv idean­do un nuo­vo format che ha su­bito ot­tenuto un ina­spet­tato suc­cesso con oltre un milio­ne 300 mila spettatori di me­dia. Il 25 dicembre 2019 ‘Che Storia la Musica’ è tor­nato in prima serata con la Sesta Sinfonia di Caj­kov­skij, con­fermando i dati di a­scolto del debutto. Poi, di­cevamo, ad a­gosto il suo concerto di de­butto all’A­re­na con i ‘Car­mi­na Bura­na’, incredibile tutto esaurito e ripetute stan­ding ovation. Brividi. Addio ma­estro, grazie di tutto.

Due giorni fa al telefono con la Gasdia

Il soprano: “Mi ha detto ‘sarò sempre al tuo fianco’”. “Amico mio, mi lasci un oceano di dolore, ma sarai sempre qui con me”. Il maestro voleva trasferirsi a Verona

La prematura scomparsa di Ezio Bosso ha profonda­mente toccato la Fonda­zio­ne Arena, che ha ap­pre­so la notizia con “sgo­mento e immenso dolore”. Il so­vrin­tendente e direttore arti­sti­co Cecilia Gasdia, gran­de amica dell’artista scom­par­so all’età di 48 anni, ha ri­cordato: “‘Sarò sempre al tuo fianco’… Con queste parole piene di forza e di amicizia mi ha salutato Ezio nell’ultima videochia­ma­ta di due giorni fa. Lo so Ezio, me lo ripetevi con­tinua­­men­te… come mi dicevi sempre che avresti vo­luto trasferirti a Verona, città che amavi e dove in tantissimi ti voglia­mo bene. A te, anima bella, che ci hai rapito con la tua inte­l­li­genza, la tua dolcezza, la tua lucidità, il tuo can­dore, il tuo corag­gio…in­finito. Ami­co mio, mi lasci in un o­ceano di dolore ma sei qui con me…al mio fianco”. E l’intera città piange la scom­parsa del compo­si­tore. Ve­rona infatti lo amava molto e lo scorso 11 agosto aveva celebrato il suo e­sordio in Arena con una memorabile serata de­di­cata ai Carmina Burana. Bosso, in oc­ca­sione del suo de­but­to, aveva raccontato: “È il pal­coscenico dei sogni di a­manti della musica e degli innamorati. Andare all’Are­na è un gesto ricco di com­mozione, che fa la storia di chi c’è potuto essere e non è solo andare a un con­certo, se ci pen­sate. Una responsabilità an­cora più evidente per me, anche se la metto sempre in ogni cosa che faccio. E tanti veronesi lo sanno perché lo dissi senza remore nei miei concerti passati, è il sogno della mia mamma (e anche del mio papà). Perché Ve­rona l’ha protetta negli anni della guerra. Quello che dissi fu: ‘se non ci fosse Ve­rona, non sarei nato’. E l’A­rena fu il primo regalo che potei fare insieme a mia sorella ai nostri genitori: far­la tornare ad andare all’Are­na dove non era po­tuta an­dare in quegli anni. E que­sto credo dica tutto, so­prat­tutto la gratitudine che ci sarà in ogni gesto da di­rettore – e non solo – che ve­drete in quei giorni. Quin­di Grazie ancora Ve­rona e grazie signora Ga­sdia e grazie Arena. Perché Vero­na è l’Arena e l’Arena è Ve­ro­na. È proprio vero, i mu­sicisti quando fanno tra di loro, esaudiscono de­si­de­ri sen­za tempo”.

A.G.