Un imprenditore del Dopoguerra che ha creato dal nulla un’attività di successo grazie alla forza delle sue idee e all’inossidabile tenacia e che si è impegnato per le piccole e medie imprese, come storico presidente di Apindustria Verona. Si è spento la mattina di giovedì 4 luglio all’ospedale di Borgo Trento, all’età di 91 anni, Emilio Giustacchini. Ancora lucido nel pensiero, ma debilitato nel fisico dopo l’incidente di cui era stato vittima poco più di un anno fa. Lascia i figli Bruno, Daniela, Paola ed Elisabetta. Il funerale si terrà oggi sabato 6 luglio, alle 10.30, nella chiesa parrocchiale di Grezzana. Forte era il legame con la Valpantena, dove trascorse cinquant’anni della sua vita. E in Valpantena, a Quinto, sarà sepolto. «Erano gli anni Sessanta quando, a Grezzana, fondò l’azienda di mobili Armo. Era un imprenditore esemplare, attento alle richieste dei suoi dipendenti, come testimoniano i diversi messaggi di affetto che abbiamo ricevuto dalla notizia della sua scomparsa», ricorda Bruno Giustacchini tracciando un breve profilo del padre. «Viaggiava spesso per il mondo, era un acuto osservatore ed è stato un pioniere delle tecnologie applicate all’industria tanto da portare l’azienda da un’iniziale produzione di tipo artigianale a un modello di automazione nella produzione in serie di complementi d’arredo in kit di montaggio», spiega. «È rimasto al timone della ditta fino alla sua chiusura, avvenuta nel 2005. Era un uomo che affrontava le situazioni di petto e che ha sempre creduto nell’importanza del creare sinergie tra imprenditori», prosegue. Emilio Giustacchini è stato per diversi anni vicepresidente di Apindustria Verona, quindi presidente dal 1992 al 1997, lasciando un’impronta indelebile nell’associazione che riunisce le piccole e medie imprese scaligere. «Molti ricordano le sue assemblee infervorate. Era una persona determinata. Un grandissimo sostenitore dell’autonomia del territorio che ha difeso gli interessi delle pmi dalle grandi aziende che ne volevano assorbire le risorse», rimarca Luciano Veronesi, già direttore di Api. Fu sotto la guida di Emilio Giustacchini che la sede associativa fu trasferita da via Cesare Battisti all’edificio attuale, in via Albere. Inoltre, come presidente, fu promotore di incontri sul territorio per mantenere il dialogo tra gli imprenditori.