Se n’è andato in punta di piedi, com’era nel suo stile. Ci mancherà lo stile garbato ed elegante, anche se fermo, di “Antonello” (all’anagrafe Francesco Antonio) Stanizzi, comprese le sue battute da uomo del Sud, un vero ragazzo di Calabria. A piegarlo è stato un male che non gli ha dato scampo. Dalla fine dello scorso anno, mentre attendeva la meritata pensione dopo una vita condotta da top manager nell’editoria e nella pubblicità e progettava un futuro di tranquillità, si era accorto di avere un “compagno” scomodo che gli dava qualche problema ai polmoni, ma non ha mai fatto pesare sulla Redazione della Cronaca quei problemi sanitari che sono divenuti via via più pressanti. Ha lavorato fino all’ultimo alle sue iniziative editoriali, alternando le sue presenze con le radioterapie all’ospedale di Negrar. Erano i suoi venerdì di passione. Poi lo rivedevi al lunedì bello carico e combattivo alla sua scrivania a intessere le sue relazioni. Ma evidentemente lui conosceva a fondo quella che era la sua condizione. Ed è lì al Sacro Cuore di San Giovanni Calabria, dov’era stato nuovamente ricoverato dopo la ricaduta di quest’ultimo mese, che si è spento l’altra sera, assistito dall’inseparabile moglie Meris e dal figlio Tommaso. Stanizzi avrebbe compiuto 64 anni il prossimo 2 settembre. Antonello era un professionista che per lavoro ha girato l’Italia, ma aveva trovato un rifugio a Negrar, nella tranquillità della Valpolicella. Un requisito che ha voluto anche per la sua sepoltura. I funerali infatti si tengono domani alle 11.30, nella chiesa di San Bartolomeo, a Secchio, una frazione del Comune di Villa Minozzo, un paesino, sull’Appennino Tosco-Emiliano, in provincia di Reggio Emilia. “Lontano dal casino”, come diceva lui e vicino agli affetti famigliari. Nel suo girovagare per l’Italia, Antonello Stanizzi era arrivato a Verona nel lontano 1999. Classe 1953, a 45 anni, nel pieno della vigoria professionale, era approdato come direttore centrale pubblicità nel Gruppo Athesis, la società editoriale che controlla i quotidiani L’Arena, Il Giornale di Vicenza, Brescia Oggi e l’emittente Telearena. Anni intensi e carichi di grandi novità e di grandi problemi. Poi a 57 anni era approdato alla concessionaria dei dorsi del Corriere in Trentino. Ma non aveva mai dimenticato la sua Calabria. Stanizzi, per tutti era “Antonello”. Era nato infatti a Cropani, in provincia di Catanzaro, un paese sulla costa ionica, dove secondo la tradizione la nave che trasportava a Venezia le reliquie di Marco evangelista, trafugate da marinai veneziani ad Alessandria d’Egitto, aveva trovato rifugio. Dunque c’era il Veneto nel suo destino. In quel pezzo di Italia difficile, Stanizzi aveva cominciato la sua attività di pubblicista lavorando come corrispondente della Gazzetta del Sud e collaborando con Il Giornale di Calabria e altre testate locali e nazionali, oltre che con radio e televisioni. Stanizzi era stato anche il co-fondatore di Teleradio Catanzaro. Con alle spalle gli studi di Giurisprudenza a Napoli, nel 1979 era diventato pubblicista. Ma la sua passione maturata in quegli anni era il mondo della pubblicità, nel quale ha raggiunto i vertici a livello nazionale. Il salto dalla Calabria al Nord lo fa nel 1980 quando approda a Milano dove comincia la collaborazione con l’edizione locale di Repubblica. Poi, pian piano si dedica al ramo pubblicitario per il Gruppo Espresso-Manzoni: nel 1985 come direttore della filiale di Trento, dall’87 responsabile della Campania, dall’89 a Verona e dal 1992 direttore dei media locali con ben 28 quotidiani e 8 edizioni di Repubblica. Nel 1999, come abbiamo scritto all’inizio approda alla direzione di Athesis (Publiadige) qui a Verona per poi spostarsi nel 2007 nel Gruppo Rcs-Corriere della Sera come responsabile del Triveneto. Fino al 2010 quando è nata la sfida di Media Alpi, la società della famiglia Gelmi di Caporiacco, che aveva lanciato la sfida al Gruppo Manzoni con i quotidiani Alto Adige, Trentino e i rispettivi siti e al Gruppo Athesia (Dolomiten). Da Trento guidava 15 venditori, 3 coordinatori, 10 amministrativi e grafici. Antonello Stanizzi nel 1997 è stato insignito dalla Regione Calabria e dall’Associazione Calabresi nel mondo con la medaglia d’oro quale massimo esperto del segmento editoria locale dell’informazione. Innamorato della sua terra, nel periodo estivo, quando poteva, ci ritornava. Ma l’editoria era il suo mare. E così collaborava con La Cronaca, sempre con la stessa professionalità. E agli amici veronesi ha dato appuntamento domani mattina, per un saluto alle 8.30 presso la cappella numero 2 delle celle mortuarie dell’Ospedale Sacro Cuore – Don Calabria di Negrar. Poi via per il silenzio dell’Appennino Reggiano.
Ciao Antonello