Lutto nel mondo economico veronese per la scomparsa di Fortunato Serpelloni, 64 anni, presidente dell’Associazione Nazionale Costruttori Edili. Serpelloni si è spento nella sua abitazione di Villafranca. Il modo di fare d’altri tempi, da gentiluomo; pacato, mai un tono di voce oltre misura; mai una parola in più, al limite una in meno, per quella riservatezza ereditata in famiglia. Verona perde un «galantuomo» e un imprenditore competente. Fortunato Serpelloni è morto, nella sua abitazione di Villafranca dove, come ultimo monito, ha raccomandato ai figli Mattia e Marco, 37 e 28 anni, di volersi sempre bene, da fratelli, proprio come gli aveva insegnato il padre Antonio, con il quale aveva lavorato, subito dopo la laurea in ingegneria civile a Padova, nell’impresa di costruzioni di famiglia. Serpelloni lascia la moglie Lucia Scandola e la sorella Loredana, e un’impresa edile che a Villafranca è l’unica giunta alla terza generazione. Fondata nel 1950 dai fratelli Antonio e Piero. Allargata, per iniziativa di Fortunato, con la Pretecno prefabbricati, chiusa pochi anni fa. La Serpelloni si è trasferita di recente nella nuova sede in Zai a Villafranca. L’impresa ha firmato centri sportivi, direzionali e residenziali, tra cui, a Verona, il Forum di via Francia con il Crowne plaza e gli edifici 23 e 24 dei magazzini generali di Fondazione Cariverona.