Addio a Brugnoli, un giornalista dalla schiena dritta

Se n’è andato il Direttore. A Verona, la città de L’Arena, non servono nome e cognome. Il Direttore è lui, Giuseppe Brugnoli. I funerali saranno domani, mercoledì, alle 15, a Santa Maria Ausiliatrice, a ponte Crencano. Brugnoli aveva 89 anni. Aveva soprattutto segnato un’epoca, la più felice, del giornale cittadino, cui aveva dato l’impronta della sua competenza, della sua cultura, della sua ironia. Veronese fino all’osso, aveva saputo interpretare con straordinarie intuizioni, i richiami della sua città. Con lui L’Arena era cresciuta, fino a toccare numeri impressionanti, ma al di là di questo, era en­trata sem­pre più nel cuore della gen­te. Leggere L’A­rena di Bru­gnoli era come prendere il caffè alla mattina. Non ne potevi fare a meno. Inchieste, approfondimenti, iniziative, idee, portate avanti con bravura e con rara sensibilità. Arrivato da Vicenza, dove aveva diretto il quotidiano locale dal ’75 all’82, rimase alla guida de L’Arena fino al 1993. I tempi stavano cambiando e, forse, un uomo dalla schiena dritta come Brugnoli, male avrebbe sopportato le esigenze di un’epoca che stava irrimediabilmente cambiando. Bu­rbero solo all’apparenza, si rifugiava spesso nell’ironia per confessare i suoi pensieri. In punta di penna, come sempre. Come quando, lasciò L’Arena con un memorabile fondo, dal titolo “Lori buteme zo e mi desmonta”. Per L’Arena scrisse a lungo, dopo il suodistacco, una rubrica dal titolo “El canton del Bepi”. E un “canton del Bepi” ci sarà di sicuro anche lassù.

R.T.