Efficienza, tempistica degli interventi, qualità del servizio erogato. Sono questi alcuni dei fattori analizzati da un dossier su scala nazionale sui principali gestori dell’idrico integrato, realizzato da “Wamaterc”, il centro studi composto da ricercatori dell’Università di Verona e Pisa, coordinato dalla professoressa Bettina Campedelli e specializzato in water managment. Nello specifico i ricercatori del WaMaTeRC hanno esaminato gli standard di qualità stabiliti dai gestori del servizio idrico integrato nelle proprie Carte dei Servizi a cavallo tra gli anni 2010/2015. Dallo studio è emerso che Acque Veronesi, la società che gestisce il servizio in 77 comuni della provincia scaligera, figura al terzo posto su scala nazionale, a pari merito con l’altra azienda veronese (AGS). La classifica vede Secam (azienda pubblica lombarda) al primo posto e Acque Toscane (azienda privata) al secondo. Chiudono la classifica Acoset, Hidrogest, e Sidra, tutti operatori pubblici. Tra i dati emersi nello studio viene indicata l’attesa media di un utente allo sportello, che in Acque Veronesi risulta essere di 15 minuti, contro una media di 40 minuti di altre società che gestiscono analogo servizio in Veneto. Un utente della società scaligera attende mediamente 20 giorni per la realizzazione di un allacciamento, mentre ne servono 45 per la stessa operazione in altre aziende idriche del Veneto. In Lungadige Galtarossa il primo intervento è immediato (servono 2 ore in altre città venete), il tempo per la realizzazione del preventivo è di 5 giorni e per la realizzazione dell’allacciamento passano 20 giorni (in altre utilities le tempistiche sono di 45 giorni per il preventivo e 60 giorni per l’esecuzione dell’allacciamento). “Un risultato di prestigio per Verona e le sue utilities, che fotografa una realtà di eccellenza nel campo della gestione del servizio idrico – ha commentato Niko Cordioli – Alla luce di questi dati, Acque Veronesi ha avviato una collaborazione con il centro studi WaMaTeRC per misurare la propensione degli utenti a finanziare nuovi investimenti nella rete idrica e fognaria e ad innovare gli impianti di depurazione. A differenza di altre regioni, il Veneto è caratterizzato da un tasso di crescita annuo degli investimenti più contenuto e da tariffe minori – prosegue Cordioli – Il nostro obiettivo è quello di continuare a garantire una sempre maggiore sostenibilità del costo della bolletta, senza trascurare il processo di rinnovamento e ammodernamento delle infrastrutture. Per tale motivo, nel 2016 sono previsti investimenti pari a circa 18,4 milioni di euro che diventeranno 73,4 milioni per il quadriennio 2016-2019”. “Già da diversi anni abbiamo intrapreso azioni per migliorare lo standard qualitativo del servizio – ha sottolineato Mauro Martelli, presidente del Consiglio di Bacino Veronese – Lo abbiamo fatto coinvolgendo le associazioni dei consumatori, con il Comitato utenti e con le società di gestione. Dal 10 febbraio è operativo il “Tavolo per la qualità” del Servizio idrico integrato: compito del Tavolo nei prossimi mesi sarà proprio quello di lavorare sugli indicatori di qualità per misurare il livello del servizio. A breve inoltre presenteremo alla cittadinanza la nuova Carta di Servizio: porterà non poche novità a favore dei cittadini-utenti”.