Donata al Cerris da Acque Veronesi una nuova piscina esterna, sistemata nel giardino e utilizzata da maggio a settembre da tutti gli ospiti del Centro di accoglienza residenziale, semiresidenziale e ambulatoriale dell’Ulss 9, a elevata integrazione socio-sanitaria, che svolge assistenza e riabilitazione a favore di soggetti diversamente abili. Il “contesto piscina” consente per tutti gli ospiti del Cerris di via Monte Novegno ampio spazio per attività ludiche e ricreative, divenendo ambito piacevole di scambio relazionale e palestra per l’attivazione di competenze sociali in attività di gioco strutturato. Nella disabilità di natura psichica l’ambiente acqua svolge molte funzioni: permette di recuperare e mantenere un equilibrio psicofisico riportando la persona ad una condizione di originaria fusione promuovendo il passaggio alla differenziazione. Nella disabilità di natura psichica l’ambiente acqua svolge molte funzioni: permette di recuperare e mantenere un equilibrio psicofisico riportando la persona ad una condizione di originaria fusione promuovendo il passaggio alla differenziazione. «L’acqua – dichiara Pietro Girardi, direttore generale Ulss 9 – a è un ambiente ideale per chi ha delle disabilità motorie permanenti. L’acqua è un’esperienza di tipo “globale” sollecita non solo la sfera psicologica, ma anche quella sensoriale, motoria cognitiva e sociale.» L’acqua, in effetti, ben si adatta quindi anche alle esigenze dei minori normodotati accolti al Cerris perché il corpo immerso nell’acqua diventa più leggero, i movimenti risultano più semplici con conseguente riduzione del carico sulle parti lese e la persona può esercitare un maggiore controllo sul proprio corpo. Il progetto è stato accolto e finanziato dalla direzione Acque Veronesi in particolare nelle persone del presidente Roberto Mantovanelli e dei consiglieri Paola Briani e Mirko Corrà, che dichiara: «Acque Veronesi è composta da persone al servizio dell’acqua. Trecento persone che con il loro impegno assicurano il servizio idrico integrato in 77 comuni della provincia, che creano produttività, fatturato e che rappresentano l’anima e il cuore dell’azienda. Essendo i custodi dell’acqua e visto anche il periodo natalizio non potevamo sottrarci non solo come consiglio di amministrazione, ma come azienda tutta, ad un progetto che proprio attraverso l’acqua aiuta tanti ragazzi con difficoltà in una struttura che è un fiore all’occhiello per il nostro territorio».