Il Comune di Verona dice che sta lavorando a un piano per l’emergenza idrica ma la novità sostanziale, al di là dei soliti contenimenti degli sprechi delle fontane, è la previsione di stangare chi consuma troppa acqua.
Come anticipato ieri da La Cronaca di Verona, la siccità comincia a fare sentire effetti pesanti anche in città, con le falde storiche che si sono abbassate in modo preoccupante, in particolare quella di Montorio, come rivelato da Acque Veronesi, nel 2022 è scesa di nove metri rispetto al quadriennio precedente.
Se allo stato attuale non c’è emergenza, sussiste però una forte preoccupzione per i prossimi mesi quando i consumi di acqua, con l’arrivo del caldo, cresceranno a dismisura. Già adesso a livello nazionale e locale, siamo grandi utilizzatori di acqua per consumo umano, cioè prelevata dall’acquedotto e non solo per usi agricoli. Ogni italiano consuma una media di 220 litri d’acqua al giorno contro una media europea di 110 litri.
Un uso più attento e risparmioso della risorsa idrica è dunque il primo comandamento da rispettare. E per questo il Comune di Verona ha fatto sapere che sta lavorando a un piano per l’emergenza idrica “in grado di gestire con rigore l’ emergenza e per sensibilizzare la cittadinanza sul fatto che l’acqua non può più essere considerata una risorsa inesauribile”.
Palazzo Barbieri quindi “come previsto dal codice di autodisciplina inviato dal Comitato Istituzionale dell’Ato a tutti i Comuni, sta procedendo alla mappatura delle utenze pubbliche e alla messa a punto di una procedura per gestire i consumi comunali di acqua potabile”.
Ci sono consumi che non possono essere interrotti (acqua per uso umano) e quelli invece non strettamente necessari (innaffiamento giardini pubblici, campi sportivi, etc.), che saranno ridotti via via che peggiorerà la situazione idrica.
“La crisi idrica è un fenomeno a cui serve rispondere in via strutturale perché peggiorerà negli anni – afferma l’assessore all’Ambiente Tommaso Ferrari-. Stiamo studiando interventi che possano recuperare il più possibile l’acqua piovana e inoltre che sleghino il consumo di acqua potabile per usi irrigui di aree a verde e di campi sportivi. Un fenomeno riguarda anche le abitudini quotidiane di ogni cittadino e cittadina veronese. I consumi da acquedotto rappresentano il 10% del totale dei consumi idrici ma anche noi possiamo e dobbiamo fare la nostra parte: abbiamo un consumo procapite molto alto rispetto alla media europea e servono campagne di sensibilizzazione ma anche azioni concrete per ridurre gli sprechi. Una delle soluzioni può essere quella di inasprire le tariffe oltre un certo consumo di acqua (sopra i 150 litri per abitante al giorno) al fine di disincentivare gli sprechi, premiando chi adotta consumi responsabili. L’ulteriore sfida riguarda il comparto agricolo e da questo punto di vista serve una grande alleanza tra istituzioni per un piano per salvaguardare il settore ed innovarlo al fine di renderlo resiliente ad una crisi che sta avanzando”.
Home La Cronaca di Verona Acqua, il Comune adesso vuole stangare gli spreconi. Ferrari: inasprire le tariffe