Acqua: 435 € la spesa media in Veneto Varia il valore della dispersione idrica. La metà degli intervistati non beve acqua di rubinetto

435€: questa la cifra spesa per la bolletta idrica da una famiglia veneta nel 2023 (la media nazionale è pari a 478€), in aumento del 4,3% rispetto al 2022 e del 17,2% negli ultimi 5 anni. Aumenti in più dei due terzi dei capoluoghi di provincia italiani; rispetto all’anno precedente l’incremento maggiore, di circa il 16%, si registra a Vibo Valentia, mentre ad Isernia la bolletta è praticamente raddoppiata rispetto al 2019. Frosinone resta in testa alla classifica delle province più care con una spesa media annuale di 867€ mentre Milano e Cosenza conquistano la palma di capoluoghi più economici con 184€. La Toscana è la regione più costosa (con 732€), con ben 8 suoi capoluoghi nella top ten delle province più care; il Molise la più economica (226€), in Trentino Alto Adige l’aumento più consistente (+9%). Notevoli spesso le differenze tariffarie anche fra i singoli capoluoghi di provincia della stessa regione: in Veneto si va dai 492€ di Rovigo ai 356€ di Venezia. La fotografia emerge dal XIX Rapporto sul servizio idrico integrato, a cura dell’Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva, che è stato presentato oggi nel corso dell’evento “Cara acqua, una risorsa da risparmiare e tutelare”. Il Rapporto ha preso in esame le tariffe per il servizio idrico integrato applicate in tutti i capoluoghi di provincia italiani nel 2023 in riferimento ad una famiglia tipo composta da 3 persone un consumo annuo di 182 metri cubi. Se ci attestassimo su un consumo di 150 mc l’anno invece di 182, risparmieremmo in media 101€, ossia quasi il 27%; una famiglia toscana, la più tartassata a livello nazionale, potrebbe arrivare a pagare 183€ in meno, ed anche una famiglia molisana avrebbe un risparmio di 42€.
Una famiglia di tre persone, con soglia ISEE fino a 9.530€ e che ha accesso al bonus sociale idrico, secondo le nostre rilevazioni risparmia annualmente circa 104€, ossia il 22% o 27% in meno a seconda che abbia un consumo annuo di 182 metri cubi o di 150 metri cubi. In Veneto, il valore del bonus varia dai 113€ di Vicenza agli 84€ di Venezia.
I DATI SULLA DISPERSIONE IDRICA
In base agli ultimi dati Istat (anno 2020), la dispersione idrica nei capoluoghi di provincia è pari in media al 36,2% e raggiunge il 42,2% come territorio complessivo italiano. In alcune aree del Paese (soprattutto Sud e Isole) si disperde più della metà dei volumi d’acqua immessi in rete. Se si analizza ulteriormente lo spaccato di alcune realtà, in Veneto ad esempio, il valore della dispersione idrica varia dal 68,1% di Belluno al 26,7 di Treviso e Vicenza.
Nel corso dell’evento sono stati presentati anche i dati di una consultazione che ha interessato 3355 cittadini su conoscenza, percezioni e comportamenti di consumo dell’acqua.
Ne emerge che i cittadini sono poco consapevoli del proprio livello di consumo, visto che dichiarano di usare quotidianamente 62 litri di acqua, molto al di sotto del consumo medio ad abitante indicato da Istat in circa 215 litri al giorno.
Quasi uno su tre non conosce il proprio fornitore del servizio idrico e oltre il 37% ritiene la bolletta troppo alta. Il 43% non conosce il bonus sociale e il 62% quello integrativo messo eventualmente a disposizione dal proprio comune di residenza. Inoltre, quasi l’80% vorrebbe ricevere informazioni circa l’impronta idrica dei prodotti che acquista, al fine di poter compiere scelte più responsabili.
Il 90% si dichiara attento a non sprecare acqua e lo fa essenziamente preferendo la doccia al bagno.