Via libera dalla Giunta allo schema di accordo di collaborazione, tra i Comuni di Verona e Negrar con l’associazione Il Carpino, per la valorizzazione della Val Borago, Sito di Interesse Comunitario. Un piano d’intervento che riguarda oltre 38 ettari della più ampia area di quasi mille, che si estende a nord dei quartieri di Avesa e Quinzano fino a Montecchio di Negrar. L’obiettivo è promuovere la conservazione della biodiversità della zona, in collaborazione con il Museo di Storia Naturale e con il coinvolgimento dei cittadini, delle comunità locali e delle imprese del territorio. L’accordo, che avrà una durata di 15 anni con possibile rinnovato, già avvallato anche dal Comune di Negrar, permetterà, oltre alla valorizzazione, anche la tutela e la conservazione della ricchezza naturalistica del bosco, con tutte le sue specie di flora e fauna. Un passaggio chiave, parte del piano di salvataggio della Val Borago, chiesto per lungo tempo dai cittadini e sostenuto dalle tante realtà che hanno supportato l’operazione di acquisizione da parte dei Comuni. In primis l’associazione Il Carpino, coinvolta oggi nell’accordo, che nell’estate 2020 fu promotrice del Fondo Alto Borago, un progetto di azione collettiva che aveva l’obiettivo di acquisire, attraverso donazioni e crowdfunding, gli oltre 38 ettari a rischio. Coinvolto nel compendio della Val Borago anche il Comune di Grezzana, che ha già manifestato il proprio interesse all’accordo, per allargare l’attività di recupero ambientale anche alla parte del Progno Borago. Al termine della Giunta il documento è stato illustrato dal direttore generale del Comune Giuseppe Baratta. “Si tratta di uno schema di accordo di collaborazione – ha spiegato Baratta – che al termine della pubblicazione di legge potrà essere sottoscritto dai Comuni interessati e dall’associazione Il Carpino, che si rendono così disponibili a condividere un unico percorso di valorizzazione, per promuovere la conservazione della biodiversità della zona attraverso il coinvolgimento dei cittadini, delle comunità locali e delle imprese del territorio. Fra i protagonisti anche il Museo di Storia Naturale, da alcuni anni interessato nel progetto di studio ‘YouFAB – Fondo Alto Borago’, un campionamento allargato degli habitat e delle specie che rendono così particolare, dal punto di vista ambientale, questa zona. Con l’accordo, oltre alla cura dei luoghi e dei percorsi con la manutenzione della segnaletica, andranno portate avanti anche attività di coinvolgimento della cittadinanza, per imparare a conoscere questa zona e l’ampio patrimonio ambientalistico che ne fa parte”.