“Far sentire a casa chi è lontano da casa’’, è questo il messaggio che vuole lanciare Abeo, associazione di riferimento del reparto di oncoematologia pediatrica dell’Ospedale della Donna e del Bambino di Verona, nell’anno del suo trentennale con il progetto “Casa Abeo alloggi’’. All’inaugurazione per la realizzazione di quattro alloggi destinati ad ospitare le famiglie e i piccoli pazienti immunosoppressi in cura presso l’Ospedale erano presenti il prefetto Donato Cafagna, il presidente di Abeo Alberto Bagnani, il vicepresidente Pietro Battistoni, il direttore generale dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata Callisto Bravi, il direttore dell’oncoematologia pediatrica Simone Cesaro, il rettore dell’Università Pier Francesco Nocini e il presidente della Regione Veneto Luca Zaia. “Casa Abeo alloggi’’ è un progetto che è già iniziato da alcuni anni per occuparsi dei suoi pazienti a 360°. Esistono già infatti cinque alloggi con contratto d’affitto che permettono di ospitare fino a nove famiglie e una casa di proprietà che ne può ospitare altre cinque. Nel periodo pre-covid sono state ospitate 59 famiglie e l’iniziativa attuale prevede la costruzione di altri quattro appartamenti grazie al lavoro dei volontari, alle donazioni dei cittadini e alle istituzioni.
“Far sentire a casa chi è lontano da casa è il nostro slogan-afferma il presidente di Abeo- Sappiamo che la prima cosa che succede alle famiglie con figli ammalati è quella di lasciare la propria casa e ciò significa anche perdere l’unità della famiglia stessa. Il nostro scopo è quella di riunire le loro vite e di alleggerire il peso che portano. Inoltre il fatto che il reparto sia vicino alle loro case fornisce un’assistenza continua, che non è da poco’’. Dal canto suo il direttore dell’oncoematologia pediatrica Simone Cesaro sottolinea l’eccellenza del reparto all’interno del quale vengono curati anche pazienti extra provincia, fuori dalla Regione o provenienti dall’estero, tra cui quest’anno anche pazienti ucraini. “Siamo felici- ha detto- perché questa era un’area storica che è stata recuperata con un grande impegno economico da parte di Abeo, ma anche medico. La vicinanza al reparto-ha sottolineato- è un fattore importante’’. L’intervento del rettore dell’Università di Verona Pier Francesco Nocini ha messo in evidenza il ruolo dell’Università all’interno di questo progetto. “L’Università- ha affermato- collabora con Abeo da 20 anni mettendo a disposizione specializzandi. L’ambito dell’oncoematologia è molto delicato perché dà anche risvolti psicologici negativi ai piccoli pazienti, per questo è importante il ruolo dell’associazione e dei volontari che vi operano, che ringrazio di cuore’’. In conclusione Il presidente della Regione Luca Zaia ha ringraziato i volontari di Abeo che da 30 anni lavorano per l’associazione, ma anche tutti i volontari del Veneto. “Non lo si dice mai-ha affermato- ma in Veneto una persona su cinque fa volontariato. E questo è un gran bel segnale’’.
Francesca Brunelli