Un solo nuovo caso positivo in tre giorni. La provincia di Verona segna un altro record personale. Pur restando il capoluogo veneto più colpito dal Covid-19, la tendenza è oltre ogni più rosea previsione. La situazione si è normalizzata. Anche oggi nessun nuovo decesso. Sono numeri che scaldando il cuore e che testimoniano come finora non vi sia stata alcuna conseguenza negativa dopo la riapertura del 18 maggio. Anche a livello regionale il trend è in continua e consistente diminuzione. Sono solo 8 i nuovi casi di positività al Coronavirus registrati nelle ultime 24 ore: oltre 12 mila i tamponi eseguiti. Tre i nuovi decessi. Sale ancora il numero dei pazienti dimessi dai reparti Covid, 3.388 (+8), mentre i malati tuttora ricoverati in ospedale sono 375 (-7), e quelli più gravi, nelle terapie intensive, 27 (-2). Il virus c’è ancora ma l’emergenza, lo dicono i dati è terminata. La Regione può concentrarsi sulla prevenzione, così da farsi trovare pronta nell’eventualità di una nuova ondata epidemica in autunno. “Abbiamo oltre 6.500 persone che da positive sono guariti e che sono ‘richiamabili in armi’ per raccogliere il sangue per le cure” ha detto il governatore Luca Zaia. “Le lettere sono partite: di queste persone non tutte potranno donare, sia per motivi di età che di salute, ma da quelli che potranno farlo si raccoglieranno 650 grammi di sangue a persona per creare un ‘magazzino’ che servirà per le cure ma anche per la ricerca” ha sottolineato il presidente. Che, al quotidiano online L’Occidentale, ha tenuto a sottolineare: “Dal punto di vista clinico il Covid-19 è come una candela che si sta spegnendo, nel senso che in questo momento, in Veneto, abbiamo 6 pazienti Coronavirus in terapia intensiva. Ne avevamo centinaia settimane fa. Dal punto di vista dei ricoveri penso di aver 200 pazienti positivi ancora residuali in tutta la regione. Ci sono state giornate con anche 2 mila persone in terapia intensiva. La curva in Veneto sta scendendo dal 10 di aprile”. E sulle affermazioni del primario del San Raffaele, Alberto Zangrillo, ha ribadito: “Penso che nelle sue parole ci sia un fondo di verità, ma non ho strumenti scientifici per dirlo”. Torniamo alla conferenza stampa di Marghera in cui Zaia ha annunciato una prossima ordinanza per risolvere il problema dell’affidamento ai centri estivi dei bambini dagli 0 ai 3 anni. Capitolo lavoro. “Noi abbiamo perso 65 mila posti, dei quali almeno 35 mila nel turismo. Però spero che si riesca a recuperarli tutti. Il mondo non si fer-ma, la vita non si ferma. Io sono sempre ottimista”. Quanto alle manifestazioni dei giorni scorsi, “penso – ha spiegato – che le proteste di chi chiede di lavorare, se rispettose del divieto di assembramento, della liberta’ altrui, delle regole di sanità pubblica, sono assolutamente da comprendere. Sto parlando di chi protesta per lavorare, non di gente che protesta per avere il sussidio. Sono persone che dicono ‘fateci lavorare'”.