A SPASSO PER VERONA. Andiam per Ostarie. La nonna: “Voi morir fasendo la pearà”. Ai Osei, con i giovani Luca e Giulio, mamma e papà: “...e il tocco magico della nonna”

Nel momento di fissare l’intervista, un vociare assordante copre le parole al telefono e fa capire in
un’istante che l’attitudine è quella giusta. “Silenzio, che no sento niente”, urla a gran voce verso i suoi commensali, Luca Ronca. Giovane titolare dell’osteria Ai Osei, assieme al fratello minore Giulio che sta in cucina, all’occhio vigile di mamma Paola e qualche volta di papà Marco. Tenendo ben presente gli insegnamenti della nonna Adriana, che solo il covid ha temporaneamente allontanato: “La nonna passa ogni tanto a controllare, e poi l’ha sempre detto: “voi morir fasendo la pearà”.
Via XX settembre, a due passi da quel Camploy che nel tempo ha portato diversi artisti, gli ultimi con lo show di Celentano: “Frassica era sempre qui, almeno per un mese”. Tra piatti genuini, gotti di rosso e un’accomodante gestione familiare.

Luca, da dove parte la storia della vostra famiglia con questo posto?
In realtà abbiamo cambiato altri due posti, qui vicini, prima di arrivarci. Mia nonna ha cominciato a lavorarci dentro a partire dagli anni ’60, nel 90′ ne è diventata titolare e nel 2012 ci siamo trasferiti nell’attuale locale.

Che cambiamenti ci sono stati?
Prima eravamo la classica osteria con gotti e cicchetti: da quando siamo subentrati anche noi, tutti assieme abbiamo deciso di trasformarci in un ristorante, rimodernando completamente gli spazi. Anche la zona è migliorata, grazie al Comune e alla nascita di tanti locali col nostro stesso spirito.

Giulio, la cucina invece cosa propone?
I piatti tipici della tradizione, mantenendo ill tocco della nonna: baccalà, trippe, tagliatelle in brodo, pastissada. E abbiamo tutto l’anno il nostro lesso con la pearà, sicuramente il piatto che va di più.

Il nome invece da dove deriva?
Dalle vecchie gestioni, leggenda vuole che ci fossero esposti degli uccellini impagliati, usati come allestimento.

Vedo che siete anche la sede del calcio club del Verona…
Siamo uno dei più antichi, quest’anno son 47 anni. Striscione in tribuna ovest sempre appeso e non vedo l’ora che l’Hellas giochi di lunedì per tornare allo stadio.

La Ricetta Del Giorno: “Lesso con la pearà della nonna”

Giulio, che tipi di carne proponete?
Il manzo, la lingua, una fetta di pollo, e due fette di cotechino. Tranne il cotechino che deve esser
preparato a parte, col resto cotto circa due ore, si fa il brodo che poi usiamo per la pearà.
Ricetta classica?
Eh sì, partendo da quel brodo si aggiunge pane vecchio grattugiato, burro, pepe, e il midollo
dell’ossobuco. Come si dice, più cuoce, più è buona.
Vino?
Un bel rosso corposo, Valpolicella ripasso.
Prezzi?
Antipasti sui 7/8€, primi 9/10, secondi 12/13, coperto 2

ErreEffe