A Salerno c’è un incrocio pericoloso Anche Claudio Ferrarese, che ha vestito le due maglie, parla di una sfida ad alta tensione

Claudio Ferrarese
Claudio Ferrarese

A distanza di quasi tredici anni i destini di Salernitana e Verona tornano a incrociarsi in una gara di estrema importanza.

Oggi come allora a fare da sfondo lo stadio ‘Arechi’. Uno degli ambienti più caldi e più difficili da affrontare quando c’è in palio qualcosa di importante.

Con l’unica differenza – peraltro sostanziale – che questa volta la posta in palio interessa solo ai gialloblù.

I granata, invece, già retrocessi, cercheranno di congedarsi nel miglior modo possibile dal proprio pubblico.

DOPPIO EX
Claudio Ferrarese, cresciuto nel settore giovanile gialloblù, ha collezionato in Prima squadra una settantina di presenze e nel suo lungo peregrinare ha indossato per una stagione anche la maglia granata.

«A Salerno vissi una stagione da titolare segnando quattro gol e contribuendo al raggiungimento della salvezza. Riguardo a Verona, invece, diventa difficile concentrare tutto in poche parole. Sono di Verona, ho avuto la fortuna di vestire la maglia dell’Hellas. In gialloblù ho vissuto anni belli e altri meno, con due promozioni e la brutta retrocessione contro lo Spezia che ancor oggi fatico a digerire. Sono cose, però, che fanno parte del gioco. Il calcio è anche questo».

SFIDA AD ALTISSIMA TENSIONE
Quella di lunedì sarà una sfida ad altissima tensione.

Ferrarese analizza il confronto senza farsi tradire dalle emozioni. «Senza dubbio si tratta di una partita ad alto coefficiente di difficoltà. Almeno per i gialloblù. Tuttavia il Verona deve rimanere tranquillo. La sconfitta di domenica scorsa contro il Torino non ci voleva proprio, ma nulla è ancora compromesso. A mio avviso se il Verona gioca da Verona è in grado di portare a casa un risultato positivo. Conosco bene Marco Baroni, saprà sicuramente preparare al meglio la partita. Su questo non c’è nulla da temere».

Chi va in campo dovrà fare i conti anche con un ambiente caldo, che in un certo senso non ha mai dimenticato la sconfitta ai play off per la B del 2011.

Sicuramente, almeno per gente, l’idea di fare uno “sgambetto” ai gialloblù è senza dubbio allettante.

«Sugli spalti non ci saranno sicuramente i trentamila – commenta – come mi è capitato spesso durante la mia esperienza da calciatore. Ultimamente c’è poca gente allo stadio, vista anche come è andata la stagione. Sì, i tifosi faranno sentire il loro incitamento ma alla fine la differenza sostanziale la fanno sempre le motivazioni. E se guardiamo questo, la bilancia pende sicuramente a favore dell’Hellas. Che insidie nasconde questa partita? Paradossalmente proprio l’assenza di motivazioni da parte granata. Loro, senza patemi d’animo, possono giocare con spensieratezza, senza paura di sbagliare. E quando una squadra non ha nulla da perdere, le partite possono prendere la piega che nessuno si aspetta».

MALEDETTA CONTEMPORANEITÁ
Lunedì il Verona giocherà sapendo già il risultato delle altre concorrenti. Un aspetto inusuale che a seconda delle combinazioni, può rappresentare un vantaggio o l’esatto contrario.

«Questa della mancata contemporaneità – puntualizza Ferrarese – è una scelta che non mi piace. Almeno le ultime cinque, o le ultime tre, si dovrebbero giocare sempre in contemporanea. Così da garantire una certa regolarità. Nel calcio di oggi, invece, comanda purtroppo il business, a discapito di tutto il resto. Se il Verona si salverà? Nonostante tutto io continuo a vedere il bicchiere mezzo pieno, Rimango fiducioso».

Enrico Brigi