Una giornata da record. E non solo per il gioco espresso dai professionisti in competizione. Il memorial Germano Chincherini, Pro-Am giunta alla sua diciassettesima edizione, è tornato dopo due anni di stop causa pandemia. E la ripresa è stata subito all’insegna dello spettacolo. Innanzi tutto in campo. Il successo lo ha conquistato il comasco Marco Archetti. 41 anni, 19 di golf professionistico, Archetti aveva debuttato nel 2004 vincendo il campionato di Pga italiano a Bergamo. Poi Alps Tour, otto stagioni di Challenge e qualche incursione nel circuito maggiore; dal 2018 il patentino da insegnante e nel 2019 il trionfo all’edizione numero 16 del memorial Chincherini. Per conquistare il bis Archetti ha confezionato un giro in 64 colpi, -6 rispetto al par del campo, eguagliado così il record dell’inglese George Muscroft. A due colpi da Archetti positiva prestazione per il piemontese Alessandro Tadini, vincitore della Pro-Am 2021 al golf club Verona e per il trevigiano Andrea Signor. A tre colpi dal vincitore e primo rappresentante della nutrita truppa di professionisti veronesi, un sempre verde Angelo Passamonti che a dispetto di una carta d’identità severa, per il gardesano sono 70 le candeline spente, conserva il piglio dei giorni migliori stampando un impeccabile -3. Nella competizione a squadre, nel netto, il professionista bergamasco Michele Sigoli, nonostante un +3 finale, guida un trio di indemoniati amateur composto da Aroldo Aroldi, Nicola Messetti e Paolo Fasoli. Per il lordo Giovanni Dassu fa da apripista ad un poker oltremodo competitivo con Nicola Montalti, Andrea Nardella e Marco Mellina Gottardo. Se record è stato il punteggio del vincitore, da incorniciare le premiazioni finali dirette con la consueta e apprezzata simpatia da Massimiliano Bisogni, autentico veterano nel ruolo di direttore di circolo. Si è trattato di un memorabile torneo dedicato a un grande imprenditore come Germano Chincherini.
Mauro Baroncini