A Montorio la sfida sull’ecologia “Fontanon, più fatti e meno parole” I Comitati proseguono il presidio contro l’apertura di una pizzeria: ritrovo domenica 17

E’ meglio una domenica ecologica all’anno o un parco naturale tutto l’anno? Gli ambientalisti e i comitati che da anni a Montorio si battono per tutelare il territorio dalle speculazioni non hanno dubbi e così ogni domenica, a partire già dal 10 marzo creano un presidio davanti al cantiere del Fontanon dove è prevista l’apertura di una pizzeria.
Presidio che la settimana scorsa doveva coincidere con l’iniziativa del Comune per la domenica della sostenibilità prevista proprio a Montorio e poi annullata per il maltempo e rinviata a data da destinarsi. Iniziativa contestata però dai comitati ambientalisti che accusano di fatto il Comune di fare greenwashing, in sostanza un ambientalismo di facciata.
E quindi la protesta prosegue: il presidio infatti si terrà anche domenica prossima 17 marzo e così proseguirà fino a quando, dicono i promotori, non arriveranno segnali diversi dal Comune, che nelle riunioni con la popolazione ha sempre sostenuto che la proprietà ha il diritto legale di procedere con i lavori.
Ma dal Comitato Fossi a Legambiente, da Italia Nostra al Wwf e all’associazione montorioveronese la protesta è unanime: “In questi anni abbiamo visto fare sempre il contrario di quello che andava fatto per tutelare il territorio per l’interesse di pochi a tutto svantaggio della collettività. Quando si parla di ambiente, di territorio, di sostenibilità servono più i fatti che le parole. Montorio in questi anni è stato e continua ad essere un territorio di conquista degli speculatori che se non hanno occupato suolo hanno comunque moltiplicato a dismisura il numero delle abitazioni; le colline attorno sono state oggetto di disboscamenti e sbancamenti per far posto a ville e vigneti; certa politica, invece di fermare questi interventi, li ha sostenuti e giustificati senza una reale volontà di proteggere un territorio particolare come il nostro; non è stata fatta nessuna valutazione sull’impatto che queste scelte hanno avuto e avranno, sulla vivibilità dei luoghi, sull’incremento del traffico, sull’assenza di parcheggi, sulla qualità dell’aria e sulle acque. Quale ambiente lasceremo ai nostri figli e nipoti? Vogliamo il parco Sorgive fiume Fibbio”.