Si è tenuta in Piazza San Martino la cerimonia di commemorazione del Giorno del Ricordo, alla presenza del Sindaco Graziano Lorenzetti, delle Associazioni d’Arma e delle Forze Armate, di Polizia e della Guardia di Finanza. “Le vittime delle foibe e l’esodo dalle loro terre di istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra è una tragedia ancora viva e riconosciuta solo 60 anni dopo, nel 2004”, ha commentato il Sindaco Graziano Lorenzetti, “I territori hanno pagato a caro prezzo le decisioni prese il 10 febbraio 1947 con i trattati di Pace di Parigi, che assegnarono l’Istria, Quarnaro, Zara e parte del Friuli Venezia Giulia alla Jugoslavia. Con il ritorno di questi territori alla Jugoslavia,ebbe inizio una rappresaglia feroce che colpì molti cittadini italiani innocenti. Circa 10.000 persone morirono nelle foibe o nei campi di concentramento jugoslavi. Ben 350.000 fuggirono da quei territori tra il 1945 e il 1956. E’ una ferita ancora aperta perché non ancora condivisa da tutti”. “Come amministratori abbiamo l’obbligo di mantenere vivo il ricordo di quanto accaduto 75 anni fa”, ha sottolineato il consigliere Mattia Lorenzetti, “Per questo il l’Amministrazione, in collaborazione con Il Comitato Provinciale dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia di Verona, ha organizzato presso il Teatro Salus il 24 febbraio un incontro per le scuole con l’Ammiraglio Romano Sauro, nipote dell’irredentista Nazario Sauro, Medaglia d’oro al valore militare”.