l Premio Fondazione Il Campiello 2019 è stato assegnato a Isabella Bossi Fedrigotti. La scrittrice milanese, originaria di Rovereto, ritirerà il riconoscimento alla carriera in occasione della finale della 57^ edizione del Premio Campiello, in programma sabato 14 settembre al Gran Teatro La Fenice di Venezia.
Matteo Zoppas, Presidente della Fondazione Il Campiello e di Confindustria Veneto, ha dichiarato: “Isabella Bossi Fedrigotti è una scrittrice che i lettori del Campiello hanno sempre apprezzato, dal romanzo di memorie familiari “Casa di Guerra” del 1983 (Premio Selezione Campiello), a “Di buona famiglia”, che vinse il Premio Campiello nel 1991 e che ancora oggi rappresenta un autentico libro di culto per schiere di appassionati. Il suo stile infatti, raffinato e mai dissacrante, interpreta al meglio quella tradizione familiare tipica della società italiana di un tempo, che riesce ad essere sempre attuale”.
Il professore Piero Luxardo, Presidente del Comitato di Gestione del Premio Campiello, aggiunge: “Tratteggiando con lieve ironia e severa consapevolezza le vicende di un prossimo passato, ma anche di un presente che non cessa di proporre le sue sfide, la narrativa della Bossi Fedrigotti esplora la banda di oscillazione compresa fra ipocrisia e rispetto, fra rassegnazione e rivolta, in una dimensione di colta, inedita eleganza.”
Il Premio Fondazione Il Campiello viene assegnato dal 2010 dall’omonima fondazione ad una insigne personalità della cultura letteraria italiana contemporanea. Prima di Isabella Bossi Fedrigotti, hanno ricevuto il riconoscimento Marta Morazzoni (2018), Rosetta Loy (2017), Ferdinando Camon (2016), Sebastiano Vassalli (2015), Claudio Magris (2014), Alberto Arbasino (2013), Dacia Maraini (2012), Andrea Camilleri (2011) e Carlo Fruttero (2010).
Isabella Bossi Fedrigotti è nata a Rovereto (Trento) e vive a Milano dove scrive per il Corriere della Sera. Ha esordito nella narrativa nel 1980 con il romanzo “Amore mio uccidi Garibaldi”, seguito nell’ ‘83 da “Casa di guerra”, nel ‘91 da “Di buona famiglia” con il quale ha vinto il Premio Campiello. Nel ‘96 ha poi pubblicato “Magazzino vita”, nel ‘98 la raccolta di racconti “Il catalogo delle amiche”, nel 2001 “Cari saluti”, nel 2003 “La valigia del signor Budischowsky”, nel 2008 “Il primo figlio”. Del 2010 è una raccolta di racconti dedicati ai bambini, “Se la casa è vuota”, del 2012 “I vestiti delle donne”, del 2013 un libro per ragazzi, “Gli altri ed io”, del 2015 “Quando il mondo era in ordine”. Ha inoltre partecipato a un volume a più voci sull’handicap infantile intitolato “Mi riguarda” (e/o) e tiene una rubrica settimanale (“Dalla parte del cittadino”) di colloquio con i lettori sull’edizione milanese del Corriere e un forum di conversazione (“Così è la vita”) sul Corriere on line.
Il Premio Campiello, istituito nel 1962 dagli Industriali del Veneto, è promosso e gestito dalla Fondazione Il Campiello, composta dalle sette Associazioni Industriali del Veneto e dalla loro Confindustria regionale. È uno dei pochi casi di successo in Italia di connessione concreta e strategica tra mondo dell’impresa e della cultura accreditandosi come una delle più importanti competizioni letterarie italiane.