Eppure c’è. E si vede. A piccoli passi, verso un futuro ancora tutto da scrivere. Ma se la prima impressione è quella che conta, il Chievo non farà da comparsa. Anzi. “Dovevamo avere almeno 3 punti in più” dicono tutti. Ultimo esempio col Pisa. Una partita da vincere (per come l’hai giocata), una partita già persa (per come s’era messa), una partita pareggiata. Col cuore, la rabbia, la ferocia, le armi che il Chievo sta ritrovando, seguendo la strada indicata da mister Marcolini. Il tecnico ha già in mano la squadra. Il Chievo è già suo. Organizzazione, idee, carattere, ci siamo. Era così da giocatore, Marcolini. E i suoi primi passi col Chievo, lo hanno confermato. Non rimetti in piedi partite come questa se non hai dentro qualcosa in più. E il Pisa, attenzione, sarà pure una neopromossa, ma finora aveva sorpreso tutti con una partenza lanciata. Una sconfitta non sarebbe stata certo decisiva, ma avrebbe lasciato segni pericolosi sul morale. Il pari, conquistato in rimonta, fa l’effetto contrario, alimentato anche, da nuove certezze, una delle quali ha il faccino sveglio di Emanuele Vignato.Il ko di Giaccherini gli ha spalancato le porte e Marcolini gli ha consegnato una maglia da titolare. Vignato ha risposto presente. Lì sulla trequarti, in fondo il ruolo che gli piace di più. Giocate di classe, conclusioni, assist, ma anche la capacità e la voglia di partecipare, di mettersi in gioco. Ora tocca a Marcolini ridargli fiducia. A partire da Salerno, dove il Chievo ritroverà domani Giampiero Ventura. Senza un filo di nostalgia…
Raffaele Tomelleri