Verona, quartiere Santa Lucia. E’ qui il Dott. Lorenzo Bonfante ha le sue radici e da oltre 50 anni, attaccato a casa, esercita la professione di consulente del lavoro. Ora però con l’arrivo della meritata pensione e più tempo libero, è tornato a galla uno degli amori giovanili: “Adesso che sono quasi completamente pensionato, ho rispolverato a 74 anni questo mio desiderio di scrittura. Il tema fantascientifico viene ripreso in tutto quello che scrivo, è un sogno di gioventù. E i sogni sono come
il primo amore, non si scordano mai”.
Ci conferma lo stesso autore. Ben 5 libri negli ultimi 3 anni pubblicati per la casa editrice livornese CTL e la forte convinzione che esistano forme di vita, umane, al di fuori del nostro pianeta.
“Tutte le mie composizioni sono recenti, il primo libro è del 2017. Ho da sempre l’interesse per le cose non di questo mondo, per la fantascienza. Considero gli “altri” non come dei mostri, ma come persone normali tali e quali a noi. E’ come se ci specchiassimo, vedi delle differenze, però siamo sempre gli stessi”.
A luglio di quest’anno è uscita la sua ultima “fatica”, “Posso chiamarti mamma?” che racconta le vicende di un professore/esploratore sceso sulla Terra per osservarci:
“Parte, come per tutti gli altri miei libri, da una storia inventata in una cornice fantascientifica, e racconta di un insegnante (Carlo) e sua moglie (Anna) provenienti da un’altra galassia. Hanno sembianze umane, e sono scesi sulla Terra in incognito per visitarci, per capire dove siamo arrivati con la nostra storia e nel loro percorso incontrano una bambina (Martina) maltrattata dai genitori. I due coniugi instaurano da subito un bel rapporto con la ragazzina e le propongono di lasciare questo pianeta, per andare con loro…il resto lo scoprirete leggendolo!”.
E adesso non è tempo di fermarsi per il dott. Bonfante, tanti progetti in testa da pianificare e questa grande passione da portare avanti. “Vorrei scrivere un romanzo prendendo spunto dalla recente pandemia, e poi un altro sul “colpo di fulmine” visto che mi sono sposato proprio così, seguendo l’istinto. Mia moglie dice che le trame dei miei libri si assomigliano, ma è una passione che mi appaga semplicemente esercitandola. L’ultima uscita ad esempio non l’ho neanche presentata e non saprei come fare, non è nella mia indole parlarne davanti alle persone. Lo faccio per puro divertimento, aldilà delle vendite e di tutto il resto
Fabio Ridolfi