La pesca che emoziona e divide Lo spot pubblicitario di Esselunga

Continua a far discutere lo spot pubblicitario di Esselunga che ritrae alcune scene di vita quotidiana di una famiglia di genitori separati.

Molti politici hanno commentato lo spot. Tra loro anche il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini: “Che la bimba usi la pesca per provare a riavvicinare mamma e papà secondo me è poesia pura. E se uno riesce a fare polemica anche su questo ha bisogno di un medico bravo”.

“Questo spot non criminalizza né banalizza la sofferenza di chi ha avuto una separazione, ma esprime quello che con ogni probabilità è il desiderio della maggior parte dei figli di coppie separate: vedere mamma e papà tornare insieme e ritrovare amore ed armonia”. Lo dichiara, in un comunicato, Elisabetta Scala, vicepresidente del Movimento Italiano Genitori, e responsabile dell’Osservatorio Media del MOIGE.

“Appartengo alla categoria dei genitori separati e a me ha dato grande emozioni”. Lo ha detto il ministro per lo sport e per i giovani, Andrea Abodi. “Il messaggio che arriva dalla bambina, con un gesto semplice e affettuoso e che ho vissuto nello spirito della mia esperienza, è un messaggio di grande sensibilità che va valorizzato”, ha concluso.

“Non so perché questo spot abbiamo fatto tanto scandalo, capisco invece che abbia colpito perché racconta una situazione che tanti di noi hanno vissuto o che abbiamo semplicemente visto intorno a noi: una famiglia che si separa e un bambino che vive una condizione di disagio. Molto naturale, molto normale: Il desiderio di ogni bambino è di avere una mamma e papà accanto e di vivere in una condizione di tranquillità e di amore familiare. Tra l’altro con tante pubblicità che invece fanno vedere una realtà fittizia, una realtà artificiale o che vedono il bambino solo nelle sue vesti di consumatore questo è un bel racconto, un racconto aderente ai sentimenti che i bambini provano e che anche gli adulti provano. E quindi mi sembra invece che si stata una bella storia e una buona idea”. Lo ha detto la ministra alla Famiglia, alla Natalità e alle Pari Opportunità Eugenia Roccella.

Polemiche sullo spot di Esselunga, Meloni lo difende

Una pesca ed una bambina, figlia di genitori separati. Non si placano le polemiche sullo spot della catena Esselunga. La storia, raccontata in un cortometraggio di due minuti, della piccola Emma che acquista al supermercato con la mamma una pesca, che poi darà in dono al papà a nome della mamma inconsapevole, ha attirato critiche e lodi sui social accendendo il dibattito. Uno spot che, secondo alcuni, può prestarsi a diverse interpretazioni, ma che piace alla premier Giorgia Meloni, che lo definisce “bello e toccante”. Nel cortometraggio, l’obiettivo di Emma è riavvicinare i genitori, e lo strumento è la pesca presa al supermercato. Un’immagine apprezzata dai tanti che sui social hanno evidenziato come in questo modo si sia dato risalto al punto di vista dei bambini rispetto ad un tema come quello della separazione, ma che secondo altri ripropone un modello di famiglia stereotipato. E la polemica approda anche al mondo politico. Spezza una lancia in favore di questo spot atipico la presidente del Consiglio: “Leggo che questo spot avrebbe generato diverse polemiche e contestazioni. Io lo trovo molto bello e toccante”, scrive sui social. Positivo anche il giudizio di Michela Vittoria Brambilla, presidente della Commissione parlamentare per l’Infanzia e l’adolescenza, secondo la quale il disagio psicologico di bambini figli di coppie separate è “troppo spesso dato per scontato. Esselunga accende i fari su questo disagio: è un’ottima cosa che l’attenzione sul tema sia richiamata da un’impresa che gestisce la prima catena di supermercati introdotta in Italia, ben radicata nel Centro e Nord del Paese, dove tradizionalmente – commenta – i matrimoni ‘tengono’ di meno”. E’ un esempio “virtuoso di comunicazione che coniuga l’attenzione al sociale con una spiccata sensibilità”. La pubblicità “da sempre ha assunto un ruolo culturale, dai tempi di Toscani che, però, piaceva all’intellighenzia di sinistra e quindi andava bene”, incalza Alfredo Antoniozzi, vice capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, mentre il vicepremier e ministro dei Trasporti Matteo Salvini sottolinea come “trasformare uno spot in uno splendido messaggio di amore e famiglia merita solo sorrisi. Come fa certa gente a insultarlo e deriderlo solo perché non narra il ‘modello’ che vorrebbero loro?”. Sempre da Fratelli d’Italia, il capogruppo alla Camera Lucio Malan commenta che per una volta è “una storia vista con gli occhi dei bambini. Chi odia bambini e famiglia ovviamente si è infuriato”. Di parere opposto l’ex segretario del Pd Pier Luigi Bersani, che considera “davvero sbagliato, in questo ed altri casi, mettere in mezzo la sofferenza dei bambini su temi delicati per scopi commerciali”. La segretaria del Partito democratico Elly Schlein, invece, non si pronuncia: “Non voglio deludervi, ma non ho visto lo spot”, afferma. Netto il commento del leader di Azione Carlo Calenda: “Oggi la ruota della perdita di tempo della politica italiana si è fermata sulla casella spot. Cosa ci dice quello spot? Niente. Tranne che a Esselunga sanno davvero fare il loro lavoro. Ora ci sarebbe il problema della sanità. Non c’è lo spot ma ci sono le liste d’attesa. Siamo un branco di decerebrati e meritiamo l’estinzione”. Secondo Antonella Costantino, past president della Società italiana di neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza, questo spot indica che i bambini vanno ascoltati”. A gettare acqua sul fuoco delle polemiche è però la stessa Esselunga che, già ieri, ha spiegato il senso del cortometraggio chiarendo che “dietro ogni prodotto acquistato c’è una storia” e che “la spesa non è solo un atto d’acquisto, ma ha un valore simbolico molto più ampio. Per ogni prodotto che mettiamo nel carrello c’è un significato più profondo di quello che siamo abituati a pensare”. Ma non c’è dubbio che dal punto di vista commerciale, è il giudizio del pubblicitario Alberto De Martini, ceo di Conic, questo spot sia “una piccola opera d’arte”, una storia che “riesce a trasmettere l’attenzione verso il prodotto come attenzione verso le persone”. Le polemiche, conclude, sono solo “pretestuose”.

(ANSA)