Mancano pochi giorni per la prima convocazione dei parlamentari e dei delegati regionali per la prima votazione per la presidenza della Repubblica e così si susseguono le prese di posizione dei vari esponenti politici. Il buongiorno sui social lo ha dato il leader di Italia Viva Matteo Renzi che dopo le supplettive di Roma, correndo da solo, assicura che la sua formazione politica conta il 13% (!). Renzi è tranchante. “Berlusconi-dice- non sarà il Presidente. Ho fatto una intervista al “Corriere della Sera” nella quale dico con chiarezza che non esiste l’ipotesi Berlusconi Presidente della Repubblica. E se Berlusconi vuole sapere perché glielo dico in faccia: chi lo circonda dovrebbe dirgli la verità, non assecondarne i sogni irrealizzabili. Dico anche che le telefonate ai tanti Ciampolillo di questo Parlamento sono ridicole sempre. Sono ridicole se le fa Sgarbi a nome di Berlusconi, come erano ridicole un anno fa quando le faceva Giuseppe Conte, senza ritegno. Una certa doppia morale della sinistra giudica immorale ciò che fa Sgarbi e giusto ciò che fa Conte: io dico che sono esattamente la stessa, ridicola, cosa’’.
Sul fronte del Pd che continua a parlare di metodo senza fare un nome, a esprimere tutte le titubanze ci pensa il senatore Vincenzo D’Arienzo, che sottolinea la “prevedibilità’’ del centro destra. “Hanno proposto Silvio Berlusconi-dice- ma sinceramente lo ritengo un passo falso. Il centro destra è forte nel Paese, ma le ultime candidature a sindaco per le grandi città hanno già evidenziato le debolezze di una coalizione ostaggio di un modello che guarda all’indietro.