Un convegno e una mostra fotografica per celebrare i 50 anni del Servizio Civile all’Opera Don Calabria. L’appuntamento è per questo venerdì 24 maggio, alle Casa Madre a San Zeno in Monte, con l’inizio dell’incontro alle ore 17.
Il Servizio Civile all’Opera Don Calabria festeggia 50 anni
La mostra, realizzata dall’Ufficio Servizio Civile dell’Opera in collaborazione con il Movimento Nonviolento, sarà visitabile liberamente a San Zeno in Monte fino al 9 giugno, mentre dal 10 al 30 giugno verrà allestita al Centro Polifunzionale Don Calabria di via San Marco, 121 a Verona.
Si tratta di 30 pannelli autoportanti che nella prima parte ripercorrono con foto e documenti la storia dell’obiezione di coscienza in Italia dal dopoguerra all’istituzione del Servizio Civile Nazionale nel 2001 per arrivare fino all’attuale Servizio Civile Universale.
La seconda parte è dedicata alla storia del Servizio Civile nell’Opera Don Calabria, cominciando proprio con i primi obiettori di via Roveggia e proseguendo con le centinaia di giovani che hanno svolto servizio nei decenni successivi.
Un focus particolare riguarda i progetti attuali in Italia e all’estero, con 71 giovani impegnati in questo momento come Operatori Volontari nelle comunità calabriane.
Il commento
“Un tema di fortissima attualità – sottolinea l’assessore alle Politiche giovanili – se 50 anni fa veniva istituito il servizio civile con il percorso dell’obiezione di coscienza, mettendo in discussione la leva militare obbligatoria, oggi vediamo come la politica riesce a riportarci indietro, riproponendo irresponsabilmente, in un clima di forte conflittualità globale, di armare i giovani e le giovani.
Unito ai sempre più ridotti investimenti fatti dal Governo in favore del servizio civile universale, che nell’ultimo anno ha portato alla scomparsa di decine di migliaia di posti, allontanandoci dall’obiettivo di rendere il Servizio Civile davvero universale e dalla possibilità di assicurare a tutti i giovani l’opportunità di impegnarsi per la propria comunità e il bene comune. Ripercorrere la strada di questi 50 anni non è un mero esercizio di memoria, ma l’azione per continuare a costruire un futuro di opportunità e pace”.