Adesso tocca solo a lui, parlare con i fatti, far parlare il campo. Non sarà facile, perchè a 19 anni, a volte, il peso sulle spalle lo avverti di più. Emanuele Vignato, il gioiello del Chievo, affronta da adesso la sfida più dura. Bayern, Lazio, Sampdoria, ma s’era parlato pure di Inter e di Roma, di Genoa e di Bologna. Lo volevano in tanti, in Italia e in Europa. ma alla fine, è rimasto al Chievo. Talento puro, baciato dalla grazia, già da anni in rampa di lancio, ora Vignato, almeno fino a gennaio, sarà tutto e solo del Chievo. Vincerà la sua sfida? Lui sa cosa l’aspetta. Per ora, va detto, più parole che fatti. Sì, un gol in serie A, il debutto a 16 anni, in quella foto con Totti che lo guardava estasiato. “Sembri un bambino” gli disse Francesco, mentre Vignato entrava in campo. Ma il difficile comincia adesso. Perchè il tempo delle parole è già finito e tutti, dal Bayern alla Samp, aspettano i fatti. In questo calcio che brucia tutto, persino troppo in fretta, il tempo dell’attesa è sempre più breve. Vignato lo sa, come lo sa il Chievo. E questa stagione “un po’ così”, che sa molto di transizione, sembra disegnata apposta per lui. Per il suo talento. Per le sue giocate. Per i suoi gol. Il tempo gioca a suo favore, ma anche a 19 anni, a volte, in questo mondo un po’ troppo frenetico, puoi non avere più troppo tempo da perdere…
Raffaele Tomelleri