Non capiamo perché chi è contro l’aborto è anche un fascista. Non riusciamo a comprendere il motivo per il quale chi sostiene la famiglia tradizionale, pur rispettando quelle arcobaleno, debba indossare per forza la camicia nera. Ce lo chiediamo dopo il nuovo attacco del vicepremier grillino Di Maio a Verona e ai veronesi. Il pentastellato, su Facebook, ha scritto – con destinatario Lega e soprattutto Salvini, si capisce – questo post: “Leggo che oggi qualcuno arriva persino a negare il 25 aprile. Lo trovo grave (…). E’ curioso che coloro che lo negano siano gli stessi che però hanno aderito al Congresso di Verona, passeggiando mano nella mano con gli antiabortisti”. Poi Di Maio ha proseguito tirando in ballo il Medioevo, il ripristino della leva obbligatoria, “gli attacchi alle donne”. Insomma, ha fatto un’insalata nizzarda. Il sindaco Sboarina gli ha risposto che non comprende la sua ossessione per Verona, che Di Maio “è recidivo”, che può festeggiare il 25 aprile come vuole, “ma senza usare ancora una volta metafore bugiarde”. A questo punto è intervenuto il deputato veronese del Movimento 5 Stelle, Fantinati, che si è scagliato contro il primo cittadino: “Sboarina non perde occasione per polemizzare con Di Maio per distogliere l’attenzione dalla sua pochezza amministrativa. Il 25 aprile è una festa di tutti, rappresenta il simbolo della democrazia. Chi nega ciò è antistorico, come alcuni partecipanti al Congresso di Verona. Sboarina, della cui presenza si sono perse le tracce poche settimane dopo la sua elezione” ha continuato Fantinati “si occupi dei tanti nodi irrisolti della città che amministra”. Va detto che anche Di Maio dovrebbe occuparsi di Lavoro e Sviluppo Economico anziché di aria fritta. Fantinati, inoltre, è sottosegretario alla Pubblica Amministrazione, dove non è tutto rose e fiori. Il 25 aprile ormai, per colpa della politica, è diventato un rito stanco e intriso di polemiche. Sono solo alcuni cittadini, specie quelli in là con gli anni, a sentirlo con trasporto. Sono loro i primi a non poterne più di tutte queste polemiche create ad arte per puro tornaconto elettorale. A Verona le celebrazioni inizieranno alle 9.30 con la Santa Messa in piazza Bra. Alle 10.15 seguirà l’alzabandiera, vicino al monumento di Vittorio Emanuele. Il corteo si recherà poi in piazza Viviani per fare ritorno nel salotto della città. Ciascun politico pensi a onorare al meglio la carica che ricopre senza tante polemiche. Nessuno escluso.