2025: il grande ingorgo. Cantieri e viabilità a rischio Ai primi di gennaio partirà la chiusura (a tratti) di via XX Settembre. Tra marzo e aprile, dopo la chiusura di Vinitaly, toccherà al cavalcavia di viale Piave. Poi lavori in via Mameli per il filobus. Si prospetta un anno terribile per il traffico

Anno 2025, rischio ingorgo di cantieri, viabilità a rischio? Domanda spontanea perché non solo partirà ai primi di gennaio la chiusura (a tratti) di via XX Settembre con tutte le conseguenze ancora in fase di valutazione, ma arriverà anche dell’altro. In primavera infatti, tra marzo e aprile dopo la chiusura di Vinitaly, partirà un altro cantiere stradale molto impattante: il rifacimento del cavalcavia di viale Piave. Abbiamo tutti sotto gli occhi le immagini del cavalcavia intasato da auto e furgoni negli orari di punta, che cosa succederà una volta aperto il cantiere sulla direttrice tra il centro e Verona sud?
La decisione è stata anticipata e illustrata in commissione consiliare dall’assessore alle strade Federico Benini: il progetto esecutivo c’è già, ora si è in fase di gara per l’appalto lavori, per cui per marzo-aprile si inizieranno i lavori.
La necessità di intervenire era già stata deliberata dall’amministrazione Sboarina nel 2020 per un importo di poco superiore ai 2 milioni di euro; ora dopo l’adeguamento prezzi si parte con lavori da 2,9 milioni di euro.
Insomma, chi usa l’auto o i furgoni e si sposta tutti i giorni per lavoro o per esigenze familiari, sappia che ci aspetta un anno di passione: lavori utili, necessari, rimandati per decenni, ma comunque molto impattanti.
Tra pochi mesi dunque ci ritroveremo con grandi cantieri in via XX Settembre con deviazione di traffico e autobus su via Torbido (durata oltre un anno); in viale Piave (durata oltre un anno), il ponte Nuovo ancora chiuso a metà fino al 2026 e un probabile cantiere (a tratti) per il filobus in via Mameli con riduzione delle corsie e viabilità rivoluzionata.
Molte infrastrutture sicuramente sono vecchie e ammalorate e hanno necessità di interventi urgenti per la sicurezza, ma la contemporaneità dei cantieri sarà davvero difficile sia da gestire per Comune e Polizia locale sia da sopportare per i veronesi.
“Sicuramente il cantiere di viale Piave sarà impattante sulla viabilità -spiega l’assessore Benini – ma la viabilità sarà sempre garantita nei due sensi di marcia: sarà tenuta libera una corsia in direzione Fiera e una corsia in direzione Centro storico e stazione”.
Dalle illustrazioni dei tecnici emerge la condizione di degrado del cavalcavia.
Innanzi tutto è urgente sostituire le barriere di protezione, cioè i guard rail, elemento critico e delicatissimo soprattutto dopo il terribile incidente avvenuto a Mestre un paio di anni fa quando un autobus è precipitato da un cavalcavia con barriere rivelatesi vecchie e incomplete.
Ci sono poi i pilastri che stanno perdendo la copertura di calcestruzzo e l’armatura in ferro interna è ormai a vista. La perdita di resistenza nominale dei pilastri è consistente. Verrà poi risistemata la copertura, così come la pavimentazione e dovrà essere riorganizzata la regimazione delle acque che incide sul degrado.
Dalle opposizioni è stata reiterata la richiesta di aprire un dibattito sul futuro dell’area e uno studio sulla possibilità in futuro di fare a meno del cavalcavia, tenendo presente comunque la necessità urgente di una sistemazione per la sicurezza.
Preoccupazione, infine, da parte di alcuni consiglieri, per la prevista apertura di un cantiere, negli stessi mesi, in via Albere per la Tav: per il quartiere di Santa Lucia e Golosine sarebbe difficile muoversi tra cantieri così delicati per la viabilità.
“Sia chiaro che dobbiamo intervenire presto perché la situazione è critica”, conclude l’assessore Benini. Ma tutta la viabilità attorno al cavalcavia di viale Piave, comprese le strade che scorrono sotto il ponte, verranno condizionate dai lavori.
MB